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COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE DEL PRESIDENTE

Vertenza Zuccherificio di Termoli

Pubblicazione del 7 novembre 2012

 

 Il presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis e l'assessore alle attività produttive Rita Colaci hanno partecipato stamane presso la sala consiliare di Palazzo Moffa, ad un incontro con i lavoratori dello Zuccherificio di Termoli. L'evento, promosso ed organizzato dalla presidenza del Consiglio regionale, ha visto offrire ai rappresentanti delle maestranze dell'azienda saccarifera, la massima sensibilità istituzionale della Provincia di Campobasso. Il presidente De Matteis, insieme ai consiglieri regionali Tamburro e Pietraroia, a fronte delle richieste degli operai e del grave momento di crisi per tutta l'economia nazionale, ha confermato la propria disponibilità per concretizzare la fase di accesso agli ammortizzatori sociali e per quanto di competenza dell'ente, a fare in modo che i lavoratori avventizi siano in qualche modo oggetto di considerazione e tutela da parte dei centri per l'impiego sino a quando la legge manterrà alla Provincia tale delega. "Si tratta di un problema che sento da vicino perché toccata da questioni familiari - ha dichiarato Rita Colaci - e territoriali, e pertanto occorre agire per aiutare quegli operai che pur lavorando anche da oltre trent'anni nell'azienda, non hanno ancora la sicurezza del loro posto di lavoro, del salario e della pensione. Gli avventizi dello zuccherificio, pur essendo coloro la cui esperienza e competenza consente all'azienda di  portare avanti le campagne saccarifere, non essendoci  stato un solo investimento in innovazione, non sono assolutamente tutelati né dal punto di vista economico che professionale, infatti, molti di loro, quest'anno, a causa di solo 8 giorni di lavoro in meno, non hanno potuto nemmeno usufruire dell'assegno di disoccupazione con logiche ripercussioni in ambito socio familiare. Ciò che loro hanno chiesto nell'incontro odierno è stata l'attivazione degli ammortizzatori sociali in deroga per il 2012 e il 2013, per chi è rimasto senza stipendio, la possibilità del reimpiego, per chi è stato mandato a casa senza un vero e proprio motivo anche a pochi anni dalla pensione e la garanzia di assunzioni sicure e definitive future."

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