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Dimensionamento scolastico, conferenza stampa di Nicola D'Ascanio

Questa mattina, alle 11, il presidente della Provincia di Campobasso, Nicola D'Ascanio, ha illustrato - nel corso di una conferenza stampa - la sentenza del Tar Molise che, nel merito, ha accolto il ricorso presentato dall'Amministrazione avverso il Piano di Dimensionamento Scolastico approvato dal Consiglio regionale il 24 gennaio scorso.
 
Alla conferenza stampa hanno partecipato l'Avvocatura provinciale rappresentata dall'avvocato Matteo Iacovelli, la dirigente del Dipartimento dott.ssa Gabriella Santoro, il funzionario della stessa struttura dott.ssa Elisa Scocchera, il sindaco di San Felice del Molise Rosida Norelli, il sindaco di Montefalcone nel Sannio nonché assessore provinciale al Lavoro Gigino D'Angelo, il preside dell'Istituto Nautico Tiberio di Termoli, dott. Teodoro Musacchio e una delegazioni di studenti.
 
La sentenza di merito, depositata il 3 maggio scorso, segue la sospensiva concessa dal Tar Molise nel mese di marzo.
"Di certo non proviamo gusto a presentare ricorsi ma la vittoria conseguita sul fronte della scuola e del diritto all'istruzione dimostra che era più che necessario tutelare con la nostra azione le comunità e la popolazione studentesca.
La Provincia ha battuto la Regione per tre a zero - ha detto D'Ascanio - sul piano della giustizia amministrativa, contabile e penale. Mi riferisco alle sentenze emesse dal Tar relativamente alla scuola, al lavoro, alle questioni attinenti il Cosib, l'ambiente e la sua tutela. Mi riferisco anche al fatto che mai abbiamo subito rilievi dalla giustizia contabile, mai amministratori di questo Ente sono stati coinvolti in azioni penali. Poi il destino ci 'costringe' a vincere  sia contro il centrodestra che contro il centrosinistra, perché quel Piano di Dimensionamento Scolastico votato dal Consiglio regionale trovò solo tre voti contrari nell'aula di Palazzo Moffa nella notte del 24 gennaio. I no furono espressi solo da Tonino D'Alete, Michele Petraroia e Michele Pangia" - ha ricordato il presidente della Provincia.

Le sentenza rappresenta - ha detto ancora Nicola D'Ascanio - "la volontà di molti sindaci e di molti dirigenti scolastici di mettere in moto i necessari ricorsi per impedire un altro atto di sciacallaggio. L'Istituto Nautico Tiberio è stato il più colpito, quello più offeso perché cancellato dal Consiglio regionale. Un vero e proprio atto di sciacallaggio. Ma quella scuola, quella realtà viva, attraverso la dirigenza scolastica, gli studenti e i genitori di tanti alunni, con orgoglio ha difeso il diritto all'istruzione.
 
Il Tar Molise ha dato ragione alla Provincia sotto tutti i profili attinenti le motivazioni del nostro ricorso perché ha ritenuto il Piano di Dimensionamento Scolastico deliberato dal Consiglio regionale in palese violazione dei principi di legalità, economicità, efficacia, imparzialità, pubblicità e trasparenza, per incompetenza ed eccesso di potere per sviamento, per manifesta irragionevolezza, per parziale contraddittorietà, per disparità di trattamento, difetto di istruttoria e motivazione e per travisamento dei fatti.
Si tratta di una sentenza che , oltre a fare giurisprudenza, farà anche dottrina perché restituisce la piena titolarità di funzione alla Provincia mentre alla Regione Molise non viene negata la possibilità di eccepire sempre che in modo motivato e non per ragioni strumentali o di mera convenienza.
Questa sentenza quindi ribadisce la sacralità delle funzioni di ciascun organismo e la necessità di rapporti tra Enti improntati alla correttezza, alla trasparenza e alla sussidiarietà.
Non avevamo bisogno dell'atteggiamento posto in essere dalla Regione, non ne aveva bisogno soprattutto la scuola che sta vivendo grandi traumi, che viene continuamente maltrattata sia da azioni governative che mettono in ginocchio il sistema insegnamento che dalla mancanza di fondi per la sicurezza degli edifici scolastici e dalla razionalizzazione che avviene a discapito di aree più deboli, costrette quindi a precipitare verso l'abbandono.
La politica del sapere e della cultura è politica di investimenti e non di costi, è salvaguardia dei beni immateriali che producono a cascata anche beni materiali di cui nutrirsi ed utili alla crescita sociale.
Non c'era bisogno che la Regione accompagnasse a tanti altri atti di distruzione anche quello dell'illogica dissipazione delle risorse per lo smembramento delle realtà scolastiche in modo  trasversale, che potremmo definire del sacro campanilismo, che ha visto il salvataggio di alcune scuole a danno di altre.
Il risultato che l'Amministrazione provinciale ha incassato conferma non solo la bontà dell'azione amministrativa ma anche metodi di trasparenza e di corretto impiego delle risorse, nel rispetto dei diritti acquisiti". 
 
Il presidente dell'Istituto Nautico di Termoli, Teodoro Musacchio, ha ringraziato il presidente D'Ascanio "per le parole di considerazione espresse per la mia scuola che non ha mai alzato le barricate contro la Regione Molise e non si è mai detta contraria alle ipotesi di razionalizzazione ma ha sempre portato all'attenzione un ventaglio di proposte mai prese in considerazione. L'Istituto Tiberio si è espresso a tutti i livelli decisionali e anche gli studenti hanno manifestato le loro ragioni nel corso di numerose assemblee e manifestazioni. A loro si sono uniti i genitori che hanno presentato anche loro ricorso e che hanno visto accolte le proprie tesi dal Tar Molise.
Siamo soddisfatti che la Giustizia Amministrativa abbia dato ragione alla Provincia e ai genitori, aspettiamo il secondo tempo invocando maggiore serenità nell'affrontare i tempi per la nuova programmazione".
 
Gli studenti presenti alla conferenza stampa hanno ribadito la soddisfazione per il risultato raggiunto, sottolineando di aver bisogno di speranze e non di demotivazioni.
 
I sindaci Rosida Norelli e Gigino D'Angelo hanno ripercorso le tappe che hanno portato al Piano votato in Consiglio regionale a novembre e alle ripercussioni che tali decisioni, oggi bocciate dal Tar Molise, avrebbero avuto sul tessuto dei Comuni coinvolti.
"La nostra non è stata una battaglia contro qualcuno - ha rimarcato Rosida Norelli - e oggi la giustizia offre uno splendido esempio ai giovani che frequentano le nostre scuole".
Il sindaco Gigino D'Angelo ha sottolineato che "soprattutto i sindaci sono stati toccati da quello scempio che la IV Commissione regionale prima e il Consiglio regionale poi hanno messo in campo: sono state compiute tante furbizie e inadempienze nell'aula consiliare dove si parlava di giovani, di diritto alla cultura e di diritto all'istruzione. Abbiamo assistito a vere e proprie contrattazioni tra alcuni consiglieri regionali, alcuni sindaci e alcuni dirigenti scolastici.
Noi non abbiamo partecipato all'albero della cuccagna e di fronte alle ingiustizie abbiamo continuato a mantenere la schiena dritta".

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