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Celebrazioni per il bicentenario dell'annessione del distretto di Larino alla Provincia di Molise

Si sono svolte nel pomeriggio di oggi, 4 maggio 2011, presso il Teatro Risorgimento di Larino alla presenza delle autorità, di numerosi sindaci e di tanti cittadini, le celebrazioni per il bicentenario dell'annessione del Distretto di Larino alla Provincia di Molise.
La giornata celebrativa, fortemente voluta dalla Provincia di Campobasso, è cominciata con la seduta congiunta dei Consigli provinciale e comunale di Larino alla presenza del presidente della Provincia, Nicola D'Ascanio, del Sindaco di Larino Guglielmo Giardino, del presidente del Consiglio provinciale Carmine Perugini e del presidente del Consiglio comunale della città frentana Demetrio Di Fonzo. 
 
"Con molta emozione e soddisfazione mi unisco a voi in quello che per gli annali della storia della nostra regione sarà ricordato come un giorno importante per le Istituzioni e la nostra Comunità - ha detto il Presidente  Nicola D'Ascanio che, nel corso del suo articolato intervento, ha ripercorso le tappe storiche che hanno segnato il cammino della Provincia -.  Duecento anni fa un grande uomo, Gioacchino Murat, firmò l'annessione del Distretto di Larino alla Provincia di Molise. Oggi quelle pagine di Storia - scritte dai nostri patrioti e dai tanti intellettuali molisani - vanno richiamate per cogliere la contestualizzazione della nostra storia in quella nazionale senza tralasciare quel giudizio ancora sospeso tra chi propende per una interpretazione favorevole ad una liberazione di energie positive e a chi, al contrario, considerò il nuovo potere incarnato dalla dinastia sabauda come capace di impoverire e svuotare dall'interno le potenzialità di un meridione ricco e felice.
Il grande processo di cambiamento - ha continuato ancora il Presidente della Provincia - innescato dall'Unità d'Italia proprio sul terreno unitario è rimasto la grande incompiuta per effetto della frattura mai sanata tra Nord e Sud sul piano economico e sociale.
Anche il promettente regionalismo avviato negli anni Settanta che noi abbiamo vissuto in modo esaltante con la conquista della nostra autonomia grazie al senatore Magliano appare oggi compromesso definitivamente dal prepotente ingresso del federalismo che mostrandosi come strumento di esaltazione delle autonomie locali ma non contemperando principi di sussidiarietà e solidarietà, costituisce in realtà un elemento di egoismi sociali e di maggiore divisione tra Nord e Sud e che nessuna nuova ed estemporanea architettura istituzionale potrà mai evitare.
E' pensabile oggi - si chiede il Presidente Nicola D'Ascanio -  un forte impegno per riproporre le acquisizioni della nostra cultura storica realizzate  nei due secoli di vita vissuta e a ciò che hanno rappresentato il Risorgimento prima e il Novecento dopo e la loro conclusione nella storia d'Italia e d'Europa?
Credo che a questa domanda siamo tutti chiamati a dare una risposta non di semplice assenso o dissenso ma in termini di impegni programmatici e progettuali.
A cominciare dall'individuazione del cantiere, del luogo di lavoro entro cui programmare e progettare con l'intento di recuperare le incompiutezze dello Stato unitario, risolvere vecchi e nuovi problemi di una questione meridionale mai superata.
Oggi le criticità oggettive della nostra realtà regionale vanno inquadrate all'interno delle nuove sfide dello sviluppo sempre più dipendenti dalla sostenibilità ambientale e dalla compatibilità europea, non trascurando i bisogni innegabili dei popoli diseredati del sub Sahara e del mondo intero che si sono messi in cammino proprio come prima di loro hanno fatto i nostri padri.
Il cantiere, il luogo di lavoro credo sia la Costituzione repubblicana dove troviamo valori e regole per operare dignitosamente ma anche per vivere nella condivisione e nella responsabilità. Di una colpa grave però dovrebbe macchiarsi qui ed ora almeno l'insieme della classe dirigente: di  voler bene a questa regione e a questo Paese con atto d'amore e senso di rispetto".
 
Al termine della seduta congiunta dei Consigli provinciale e comunale si è svolta la tavola rotonda sul tema "Il Molise dall'unificazione al federalismo: cooperazione o macroregione?" alla quale hanno partecipato, oltre al presidente D'Ascanio e al sindaco Giardino, il vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Pardo D'Alete, il presidente dell'Associazione Industriali del Molise Michele Scasserra, il senatore Luigi Biscardi, il professor Guido Meloni, ordinario di Diritto Pubblico all'Università del Molise, e il giornalista Giuseppe Tabasso.
Ha moderato i lavori il giornalista Antonio Ruggieri.


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