Questa mattina, a mezzogiorno, il presidente Nicola D'Ascanio - nel corso di un incontro con la stampa - ha commentato la sentenza emessa dal Consiglio di Stato il 19 aprile scorso che, in sostanza, ha confermato quella emessa dal Tar Molise (il 23 marzo 2011) decretando l'illegittimità dell'elezione del presidente del Consorzio di Sviluppo Industriale della Valle del Biferno di Termoli e dei quattro componenti del direttivo.
Il Tar prima e il Consiglio di Stato poi hanno di fatto decretato l'illegittimità degli atti adottati per l'elezione dei componenti del direttivo.
"Anche il Consiglio di Stato ha quindi dato ragione all'Amministrazione Provinciale nell'azione di legalità, trasparenza e regolarità amministrativa intentata dal dicembre dello scorso anno quando l'inchiesta giudiziaria arrivò al suo culmine con arresti eccellenti - ha detto il presidente D'Ascanio nel corso della conferenza stampa alla quale hanno preso parte anche gli assessori Borgia, D'Angelo e Norante, il consigliere Di Renzo e il dirigente del Settore Ambiente Carlo Lalli - ; ritengo che questa situazione abbia un responsabile principale ravvisabile nell'Esecutivo regionale e responsabili collaterali identificabili negli organismi del Cosib che illegittimamente, pretestuosamente e strumentalmente occupano poltrone nonostante i pronunciamenti della Magistratura amministrativa. Ricordo che prima di ricorrere al Tar, questa Provincia ha esortato a cambiare pagina, ha offerto un ramoscello d'ulivo il 4 febbraio scorso quando abbiamo presentato la mozione pregiudiziale rappresentando i dubbi che ora hanno il suggello della legge.
La Provincia chiedeva, in forza dell'articolo 7 della legge regionale 8 del 2004, l'azzeramento degli organi e il commissariamento degli enti per chiudere definitivamente una brutta pagina scritta dalle parole illegalità e ricerca esclusiva del profitto. Al Cosib, dal dicembre scorso, regna lo stallo totale - ha continuato il presidente - da addebitare alla Giunta regionale e al Consiglio direttivo del Consorzio.
Leggo con stupore le dichiarazioni del sindaco di Guglionesi che, a fronte del passo indietro fatto dal primo cittadino di Portocannone Luigi Mascio ha inteso sottolineare come l'azione della Provincia, tesa al ripristino della legalità, sia da leggersi come il mio 'canto del cigno', articolando questo pensiero in termini esclusivamente elettorali e politici. Credo che Antonacci, da allenatore di pallone, sia diventato un 'allenatore nel pallone', posto che la forza della legge ha messo chiaramente in evidenza da che parte sta chi opera in prospettiva di potere e di consenso. Fatti che non accadono per caso - ha precisato il presidente D'Ascanio - basti solo ricordare come Antonacci e Mascio siano esponenti del Pdl, il sindaco di Campomarino sia il frutto di un trasversalismo che potrebbe essere definito 'fritto misto' e quello di San Martino in Pensilis, Vittorino Facciolla, sia esponente della corrente di Vitagliano nel Partito Democratico.
Trasversalismo allo stato puro al quale ha fatto da spalla la Giunta Regionale che ha approvato, nella Finanziaria, la necessità di una legge di riforma da approvare in temi brevi. I sessanta giorni di tempo sono trascorsi invano, nessuna domanda in merito è pervenuta dall'opposizione: le uniche sollecitazioni in merito alla necessità di una legge di riforma tesa a rimettere in bonus il Cosib per farlo viaggiare su un percorso diverso, di legalità e trasparenza, sono arrivate dalla Provincia di Campobasso e dagli industriali del Molise.
Nel frattempo però la Regione ha fatto un passo indietro, attraverso la delibera di Giunta del 29 marzo scorso, la numero 208. In quell'atto si replica alle nostre richieste, le stesse sulle quali si è espresso il Tar Molise prima e il Consiglio di Stato poi. E' aberrante che la Regione Molise sostenga che il Cosib sia legittimato a fare business con i fanghi, è inquietante che i fatti accaduti a dicembre al Consorzio e ai suoi vertici non siano considerati dall'Esecutivo di Michele Iorio come gravi irregolarità tali da precostituire motivo di scioglimento degli organi. Queste stesse risposte fornite dalla Giunta regionale sono state oggetto della decisione del Consiglio di Stato che ha confermato il pronunciamento del Tar.
L'Amministrazione Provinciale invita ancora la Giunta regionale a presentare la legge di riforma e si dichiara pronta a fornire il proprio contributo affinché siano parte fondante della nuova norma i principi di tutela del patrimonio pubblico. E' urgente un cambio di passo, le aziende del Cosib sono bloccate, senza servizi e senza supporti tecnico-amministrativi. Credo che in basso Molise non si siano mai verificati in precedenza fatti del genere e mi chiedo se sia un modo di difendere i sindaci, un tentativo maldestro di occultare metodi e interessi oppure se questi atti siano strumentali ad entrambe le cose vista la contingenza elettorale.
Interrogativi inquietanti - ha concluso il presidente D'Ascanio - per cui sollecito ancora in maniera chiara ed inequivocabile l'azione degli organi giudiziari per uscire dal tunnel dove ci hanno condotti irresponsabilmente Iorio e Vitagliano".