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D'Ascanio ricorda il Prefetto Aldo Buoncristiano

"Una figura che si coniuga con la concezione della politica"

 

Campobasso |27-03-2011


 
D'Ascanio sala costituzione

 "Aldo Buoncristiano ha incarnato spirito di servizio verso i cittadini, le comunità. Una figura che si coniuga con la concezione della politica".
Lo ha sottolineato - nel corso del suo approfondito intervento alla presentazione del volume su di uno dei più grandi prefetti della repubblica - il presidente della Provincia di Campobasso, Nicola D'Ascanio, davanti ad una qualificata platea ospite della Sala della Costituzione di Palazzo Magno.
"Questa occasione - ha detto D'Ascanio - è un momento che ben s'inquadra nella fase storica: basta ripercorrere la storia dei Prefetti che non sono testimoni ma protagonisti degli eventi a conferma di un legame forte con i contesti storici del paese.
'Dove andrà un Prefetto valido si accenderanno le luci tra il centro e la periferia': mi piace ricordare questa frase, detta nel corso di una intervista e che ben sottolinea come il Prefetto sia al servizio del paese e di quanto questo assunto racchiuda la sua funzione e la sua etica. Una figura che nella Storia ha sempre incarnato lo spirito di servizio verso i cittadini e le comunità, un grande richiamo umanistico alla sua funzione che sottende un principio irrinunciabile: al centro c'è il cittadino.
Il tratteggio di un profilo altro, entro il quale è punto di riferimento a tutela dei diritti. Insostituibile nella comunità anche per dare risposte, in un rapporto di fiducia e di collaborazione che costruisce condizione di interlocuzione permanente; un richiamo di vita istituzionale e sociale che disegna, Province e Prefettura insieme, un corpo unico a presidio del territorio. Una forza di cui oggi abbiamo ancor più bisogno soprattutto nella considerazione degli elementi di divisione evidenti ancora nelle politiche federaliste.
Questo reticolato democratico - ha concluso il presidente D'Ascanio - deve renderci ancora più forti ed uniti contro ogni tentativo di separazione. Per questo mi piace citare il nostro Vincenzo Cuoco - un grande intellettuale, un educatore nato in quella che veniva disegnata come la terra dei lazzaroni e dei briganti, la terra dei cafoni - che ha avuto la pretesa di educare il paese. Le Istituzioni, strumento di felicità dei popoli: un concetto indelebile, che segna ancora la missione degli uomini che servono lo Stato guardando ai cittadini e ai loro bisogni".

 



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