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D'Ascanio ricorda il Prefetto Buoncristiano

"Una figura che ha incarnato spirito di servizio verso i cittadini, le comunità. Una figura che si coniuga con la concezione della politica".
Lo ha sottolineato - nel corso del suo approfondito intervento alla presentazione del volume sul prefetto Aldo Buoncristiano - il presidente della Provincia di Campobasso, Nicola D'Ascanio, davanti ad una qualificata platea ospite della Sala della Costituzione di Palazzo Magno.
Uno dei più grandi Prefetti della Repubblica che nel corso di oltre 40 anni al servizio dello Stato ha dato lustro al Corpo Prefettizio e al Paese, Aldo Buoncristiano è stato ricordato nel corso di un incontro incentrato sulla sua figura: un uomo leale, coraggioso, animato dal senso dell'interesse dello Stato, ricco di amor di Patria e ancora oggi esempio fulgido al quale fare riferimento.
Dopo i ringraziamenti alle autorità presenti, agli ospiti e ai familiari del prefetto che hanno partecipato alla presentazione del volume "Scritti in onore di Aldo Buoncristiano" curato dal prefetto Carlo Mosca, il presidente della Provincia di Campobasso si è soffermato sull'attualità della sua figura e sulla contestualizzazione del personaggio all'interno della riflessione sui 150 anni dell'Unità d'Italia.
"Questa occasione è un momento che ben s'inquadra nella fase storica: basta ripercorrere la storia dei Prefetti che non sono testimoni ma protagonisti degli eventi a conferma di un legame forte con i contesti storici del paese.
'Dove andrà un Prefetto valido si accenderanno le luci tra il centro e la periferia': mi piace ricordare questa frase, detta nel corso di una intervista e che ben sottolinea come il Prefetto sia al servizio del paese e di quanto questo assunto racchiuda la sua funzione e la sua etica. Una figura che nella Storia ha sempre incarnato lo spirito di servizio verso i cittadini e le comunità, un grande richiamo umanistico alla sua funzione che sottende un principio irrinunciabile: al centro c'è il cittadino.
Il tratteggio di un profilo altro, entro il quale è punto di riferimento a tutela dei diritti. Insostituibile nella comunità anche per dare risposte, in un rapporto di fiducia e di collaborazione che costruisce condizione di interlocuzione permanente; un richiamo di vita istituzionale e sociale che disegna, Province e Prefettura insieme, un corpo unico a presidio del territorio. Una forza di cui oggi abbiamo ancor più bisogno soprattutto nella considerazione degli elementi di divisione evidenti ancora nelle politiche federaliste.
Questo reticolato democratico - ha concluso il presidente D'Ascanio - deve renderci ancora più forti ed uniti contro ogni tentativo di separazione. Per questo mi piace citare il nostro Vincenzo Cuoco - un grande intellettuale, un educatore nato in quella che veniva disegnata come la terra dei lazzaroni e dei briganti, la terra dei cafoni - che ha avuto la pretesa di educare il paese.  Le Istituzioni, strumento di felicità dei popoli: un concetto indelebile, che segna ancora la missione degli uomini che servono lo Stato guardando ai cittadini e ai loro bisogni".

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