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PERCORSI ALLA SCOPERTA DELLA PROVINCIA DI CAMPOBASSO

PASSI NEL VERDE

Oasi, parchi, riserve e sentieri, all'insegna di un turismo verde fatto di emozioni e di esperienze, racchiusi in un nome evocativo che vuole sottolineare il legame profondo e spirituale dell'uomo con la natura. Percorrere le aree verdi della Provincia, come in tempi remoti i transumanti sui tratturi, permetterà di scoprire una delle ultime regioni verdi d'Italia dove la qualità e la quantità del patrimonio naturalistico conservano e tutelano specie vegetali e faunistiche in pericolo, dove perdersi nella natura è ancora possibile ammirare il luccichio delle stelle imperdibile.

  1. CAMPOMARINO - FOCE NEL BIFERNO
  2. PETACCIATO - CENTRO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE - BASSO MOLISE
  3. I BOSCHI DELLA PROVINCIA
  4. TRIGNO MEDIO BIFERNO - LE MORGE
  5. CASTELMAURO - L'OSSERVATORIO ASTRONOMICO
  6. CASACALENDA - OASI LIPU
  7. GUARDIAREGIA E CAMPOCHIARO - OASI WWF
  8. PARCO DEI TRATTURI
  9. GUARDIALFIERA - LARINO - CASACALENDA. PERCORSO NATURALISTICO
 
 

CAMPOMARINO - FOCE DEL BIFERNO

Il fiume Biferno nasce dai monti del Matese e sfocia nel mare Adriatico, dopo aver percorso l'intera Provincia di Campobasso per circa 83 km. La foce del Biferno, che si apre a Termoli con una cuspide deltizia molto pronunciata, è una delle Oasi di Protezione Faunistica dal particolare valore paesaggistico, come rifugio, riproduzione e sosta della fauna selvatica. Le dune costiere, che si incontrano nell'area SIC Biferno - Litorale Campomarino, sono caratterizzate, invece, da una diversità ecologica elevata e costituiscono una zona di grande importanza naturalistica. Il progetto "Life 2Maestrale" si prende cura di quest'area, come delle altre due presenti sul litorale molisano, e interviene sulle cause che minacciano la perdita di habitat e di specie di interesse comunitario nei siti Rete Natura 2000, svolgendo azioni tese a valorizzarne e a recuperarne il patrimonio naturalistico. A Campomarino è suggestivo il bellissimo percorso denominato "pineta e dune", che permette lo studio della pineta litoranea nei suoi vari aspetti, e delle dune con le loro specie psammofile e la macchia arbustiva di tipo mediterraneo.

 
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PETACCIATO - CENTRO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE - BASSO MOLISE

Circa cinquantamila sono le aree di interesse comunitario sic e comprendono anche il sito foce Trigno - Mariana di Petacciato, che ospita il CEA Basso Molise. Qui, di notevole importanza, è la componente faunistica che annovera diverse specie di interesse comunitario come la Testuggine di Hermann, la Testuggine di acqua e le numerose specie di uccelli che offrono un quadro immediato delle biodiversità presenti in questo tratto di costa. I protagonisti sono per il Tarabusino, che nidifica nel folto del canneto e il Fratino, che nidifica tra ciottoli, conchiglie e sulla spiaggia sabbiosa. Il Centro di Educazione Ambientale è un luogo in cui si promuove una nuova sensibilità nei confronti dell'ambiente, dove si svolge un'esperienza educativa di campo ed è anche luogo di riferimento per le attività di monitoraggio degli ecosistemi costieri. Il centro, inoltre, si occupa di didattica per le scolaresche e ospita una piccola esposizione permanente di stampe rappresentative della flora, fauna e paesaggi locali. Organizza anche campus estivi e attività escursionistiche dove, attraverso un sentiero attrezzato, i visitatori sono guidati alla scoperta dei diversi ambienti ed ecosistemi presenti e messi in grado di comprenderne ed apprezzarne la biodiversità

 
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I BOSCHI DELLA PROVINCIA

La regione, che in epoca storica era coperta da foreste molto estese, attualmente quantifica il suo patrimonio boschivo a circa il 33,5% della sua intera superficie. I boschi molisani sono diffusi soprattutto nelle aree montuose e collinari e in particolare nella Provincia di Campobasso sono cinque i boschi che hanno sottolineato la propria vocazione al turismo con la presenza di percorsi attrezzati, aree ristoro, flora e fauna tutelate, strutture didattiche e ricettive. Il Bosco del Barone, che si estende per circa 127 ettari nel territorio del Comune di Montagano, è una delle Foreste Demaniali Regionali. Visto lo stato di naturalità, questa Foresta Demaniale può essere considerata una vera e propria area naturale protetta. Il bosco è costituito da associazioni vegetali di latifoglie e anche esemplari di resinose; al suo interno è possibile incontrare numerosi animali selvatici come voli, lepri, cinghiali e lupi. Il Corpo Forestale, in collaborazione con il Comune di Montagano, organizza passeggiate ecologiche con l'intento di far riscoprire il valore della natura. Il Bosco Difesa, situato nel Comune di Bonefro, grazie ad un progetto della locale scuola media "Francesco Jovine", offre al visitatore un sentiero lungo quattro chilometri che presenta un'attenta classificazione, realizzata su apposite targhe, delle specie arbustive e arboree più rappresentative. Lungo questo tracciato è possibile trovare aree di sosta attrezzata con panchine e tavoli in legno di risulta, oltre ad un laboratorio di botanica. A soli sette chilometri dal centro di Riccia è invece situato il Bosco Mazzocca, composto da circa 450 ettari di cerri, frassini, robinie e bossi, tra i quali è possibile trovare aree attrezzate per attività sportive all'aperto e una fitta rete di sentieri che collegano la Casa di Caccia al lago alla città di Riccia ed al Bosco Pianelle del Comune di Tufara che, nato a circa mille metri di altezza, domina le valli che congiungono il Molise alla Puglia ed alla Campania. Da qui si può ammirare anche la valle del Fortore e l'invaso artificiale di Occhito. Ultimo, ma non meno importante, è il Bosco di Monte Vairano, costituito per la maggior parte da bosco ceduo d cerri matricinati, roverelle, farnetti, ornielli, carpini neri, castagni, ginepri e querce spinose, ma presenta anche alcune zone di rimboschimento fatte da pini mediterranei, cipressi, abeti bianchi, larici e pini silvestri, presentando nell'insieme un'elevata biodiversità. Recentemente Monte Vairano è stato valorizzato dalla nascita di un parco archeologico naturalistico, attrezzato con strutture ricettive e sportive.

 
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TRIGNO MEDIO BIFERNO - LE MORGE

Il nascente Parco delle Morge si snoda lungo valli e crinali dell'area Trigno Medio Biferno. Le more sono monoliti di varia natura arenaria che si innalzano verticalmente per alcune decine di metri, con pareti scandite da fenditure verticali e da cornici rocciose orizzontali. I segni lasciati dall'uomo sulle pareti rocciose e nelle cavità e fanno luoghi di interesse non solo geologico, ma anche antropologico. Numerosi sono gli interventi umani leggibili sulle pareti rocciose, dagli incavi per alloggiare strutture di completamento in legno a canalette per la raccolta piovana ai gradini scolpiti per raggiungere i diversi vani a cisterne per la raccolta dell'acqua che ci testimoniano come questi pinnacoli rocciosi, abitati prima come semplici rifugi negli anni siano stati adattati dall'uomo per una vita più confortevole. Oggi le morge sono colonizzate da numerose specie vegetali, mentre le sue rupi sono riparo e dimora di numerosi rapaci, volpi e tassi. Il percorso naturalistico parte da Limosano e raggiunge Morgia Pietracupa che ha fama di essere stata luogo di giustizia e tortura della "Santa Inquisizione", prosegue verso Morgia Pietravalle  dove la leggenda vuole che siano riparati i briganti molisani. Continuando il sentiero si giunge a Salcito e proseguendo sul tratturo si arriva a Morgia Pietra Martino che, costituita da una superficie di qualche decina di metri, ha al suo interno vani adibiti a uso domestico, un recinto per gli animali, un pozzo e cisterne per la raccolta dell'acqua piovana. Seguendo il tratturo o il torrente Rivo si giunge a Morgia Pietra Fenda, presso Trivento, un'imponente guglia rocciosa di particolare valore naturalistico, caratterizzata da profonde cavità ancora inesplorate.

 
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CASTELMAURO - L'OSSERVATORIO ASTRONOMICO

L'Osservatorio, che si raggiunge a quota 1.042 metri, si presenta coma la più moderna ed avanzata struttura a servizio della ricerca e divulgazione realizzata in Molise, tanto da essere accreditato dall'Istituto di Astronomia. Dedicato a padre Giovanni Boccardi, astronomo nativo di Castelmauro, l'Osservatorio è stato inaugurato nel mese di maggio del 2008. La realizzazione e l'organizzazione scientifica delle attività di ricerca e divulgazione sono state affidate alla società ATEC Robotics che, insieme con la Provincia di Campobasso, ha cofinanziato l'opera. Oltre alla cupola ed al telescopio, l'edificio comprende due sale convegni multimediali in grado di ospitare circa centro persone. Il telescopio altazimutale da sessanta centimetri di apertura, CRT (Castelmauro Robotic Telescop) è robotizzato ed è incluso nel Network Internazionale Magellano per la ricerca scientifica professionale, basata su strumenti robotizzati

 
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CASACALENDA - OASI LIPU

Nata ufficialmente nel 1993, è la prima Oasi naturalistica del Molise e rappresenta il primo esempio di collaborazione diretta tra un comune molisano (Casacalenda) e la Lega Italiana Protezione Uccelli (LIPU). Nel 1997 entra a far parte della Rete Natura 2000 dell'Unione Europea, diventando sito di importanza comunitaria. L'Oasi, che comprende il Bosco Casale e si estende per 145 ettari collinari, riceve più di 2.500 visitatori ogni anno. L'azione di tutela ha favorito la diffusione di ben 13 specie di orchidee e 110 specie di uccelli. Un Sentiero Natura, lungo 1.300 metri, corredato da pannelli didattici, permette ai visitatori il riconoscimento immediato delle diverse specie di fiori e dei tanti animali. Il percorso si snoda all'interno del bosco, passando tra le pozze naturali degli anfibi e i siti di osservazione delle ben 83 specie di farfalle. L'Oasi LIPU di Casacalenda dispone anche di un Centro Visite, un museo del bosco, una sala proiezioni e una casa delle farfalle. Molti gli eventi natura organizzati per coinvolgere i visitatori nella vita del bosco: dalla festa di compleanno dell'Oasi alle liberazioni di rapaci, dalle escursioni guidate ai programmi per le scuole.

 
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GUARDIAREGIA E CAMPOCHIARO - OASI WWF

L'Oasi Naturale di Guardiaregia - Campochiaro, sul Monte Orientale, istituita nel 1997, ampliata nel 2000 e nel 2010 con l'istituzione della Riserva regionale, è definita "miniparco". Inserita in un comprensorio di elevato valore naturalistico, si sviluppo su 3.135 ettari e risulta per estensione la seconda area in Italia del WWF. Nella riserva troviamo il Monte Mutria, 1.823 m. s.l.m., interamente ricoperto da una fitta e ben conservata faggeta, l'area carsica della Montagna di Campochiaro, 1.634 m. s.l.m., con costante copertura arborea, il canyon del Torrente Quirino con la cascata di San Nicola e il Pozzo della Neve, il 51° nel mondo per profondità, ben - 1,050 m. L'Oasi è ricca di specie animali tra cui il lupo e la salamandrina dagli occhiali, simbolo del parco. Diverse sono le tipologie di vegetazioni presenti, tra cui le "foreste dei valloni del Tilio-Acerion" e le faggete a Taxus baccata ed Ilex aquifolium tra le quali è possibile avvistare alcuni imponenti esemplari di circa 500 anni. Nell'Oasi sono state censite anche 34 specie di orchiedee.

 
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PARCO DEI TRATTURI

I tratturi sono da considerare dei veri e propri musei all'aperto, in cui si trovano testimonianze della natura e dell'uomo. Costituiti da 4.086 ettari, consistono in lunghe e larghe piste erbose che si diramano in un paesaggio molto vario, che va dalle montagne alle colline, alle valli, toccando fiumi e laghi. Essi sono i testimoni della transumanza, ossia la migrazione stagionale e temporanea delle greggi, delle mandrie e dei pastori che si spostavano da pascoli situati in zone collinari o montane verso quelli delle pianure e viceversa. Il loro percorso si snoda per centinaia di chilometri, con una rete viaria a maglie strette, che copre in modo equilibrato ed uniforme tutto il territorio e tocca 77 comuni molisani, dalla costa adriatica fino al Matese. I Tratturi più importanti sono_ il Tratturo Celano - Foggia, il Tratturo Lucera - Castel di Sangro, il Tratturo Pescasseroli - Candela. Il Parco dei Tratturi del Molise è stato istituito dalla Regione Molise l'11 aprile 1997, con la motivazione fondamentale della salvaguardia di un patrimonio unico che testimonia le origini pastorali dei molisani.

 
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GUARDIALFIERA - LARINO - CASACALENDA. PERCORSO NATURALISTICO

Quando negli anni Settanta le acque del fiume Biferno allagarono i terreni a monte della Diga del Ponte Liscione, formando il Lago di Guardialfiera, sommersero anche i resti di un antico ponte chiamato di Sant'Antonio o ponte di Annibale, che secondo la tradizione fu attraversato dal cartaginese e dalle sue truppe per recarsi in Puglia durante la seconda guerra punica. Il Lago del Liscione o di Guardialfiera, dal nome del paese che lo sovrasta, è nei suoi fondali sabbiosi e ciottolosi popolato di ogni specie di pesce di grossa taglia, grazie anche alla presenza di piante sommerse che gli offrono riparo. Il lago ospita diversi mammiferi, come la lontra e anche numerosi uccelli acquatici, come la nicottera, il germano reale, il falco reale, il nibbio bruno, l'airone cenerino che qui sostano durante i lunghi voli migratori. L'ambiente circostante è caratterizzato da colline di media altitudine e dalle sue sponde partono diversi itinerari escursionistici tra cui quello naturalistico Olivoli, che congiunge le rive del Lago del Liscione, attrezzate per praticare la pesca sportiva o le escursioni in acqua, al giardino del Parco Archeologico Anfiteatro Romano - Villa Zappone di Larino e, verso ovest, al ricco e variegato patrimonio di Casacalenda.

 
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