Il 2 giugno, Festa della Repubblica, rappresenta una data simbolo della nostra storia repubblicana e democratica. Il 2 giugno 1946, col referendum istituzionale, infatti, gli italiani furono chiamati a scegliere tra la conferma della Monarchia o l'avvento Repubblica. Il popolo italiano, 75 anni fa, scelse la Repubblica, lasciandosi alle spalle la Monarchia, scrivendo il primo capitolo di una nuova storia, istituzionale e culturale, per il Belpaese.
Usciti dalla Seconda Guerra Mondiale, il 2 giugno rappresentò un segno di speranza per un futuro di pace, democrazia e libertà. Il 2 giugno 1946 protagonisti, per la prima volta, dopo il ventennio fascista, furono i cittadini, chiamati, a suffragio universale, a una scelta così importante.
La scelta repubblicana ha contribuito a una maggiore coesione del territorio nazionale, grazie all'avvento anche delle forme di governo democratiche, fortemente volute da chi ha combattuto per regalare un futuro nel nome della libertà, della pace e della democrazia.
La nascita della Repubblica segnò un nuovo punto di partenza per tutti gli italiani. L'Assemblea Costituente, composta dalle diverse forze politiche, rafforzò questo concetto nel 1° comma dell'articolo 1 della Costituzione: "L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro".
La condivisione tra persone che la pensavano diversamente fu la base per ripartire con una unità di intenti, restituendo agli italiani diritti e doveri, che erano venuti meno nei due decenni precedenti.
Noi, oggigiorno, rappresentanti delle istituzioni e della politica, siamo chiamati a rinforzare la fiducia dei cittadini nei confronti degli organi istituzionali e politici, ponendoci come mediatori tra i cittadini e gli organismi, a vari livelli, che rappresentiamo. Dobbiamo tornare a infondere quel clima di stima e cooperazione, col cittadino protagonista, conditio sine qua non per immaginare l'Italia del domani.