Pacchetto
infrazioni di febbraio: decisioni principali Panoramica per settore.
Con le decisioni sui casi di
infrazione adottate periodicamente, la Commissione europea avvia azioni legali
nei confronti degli Stati membri inadempienti agli obblighi previsti dal
diritto dell'UE. Le decisioni qui esposte, relative a diversi settori e ambiti
delle politiche dell'UE, mirano a garantire la corretta applicazione del
diritto dell'UE a beneficio dei cittadini e delle imprese. Le decisioni
principali adottate dalla Commissione sono illustrate di seguito, raggruppate
per settore. La Commissione procede inoltre all'archiviazione di 104 casi in cui
le divergenze con gli Stati membri interessati sono state risolte senza che
fosse necessario proseguire oltre nella procedura. Per maggiori informazioni
sulla procedura di infrazione dell'UE si rinvia al testo integrale delle
domande frequenti. Per ulteriori dettagli sulla cronologia di un caso è
possibile consultare il registro
delle decisioni sui procedimenti di infrazione. La Commissione invita la FRANCIA e l'ITALIA a recepire
correttamente la direttiva relativa alle discariche di rifiuti La Commissione ha deciso di avviare una procedura di infrazione
inviando lettere di costituzione in mora alla Francia
(INFR(2024)2267) e all'Italia(INFR(2024)2268) per il non
corretto recepimento della direttiva relativa alle discariche di rifiuti
(direttiva 1999/31/CE quale modificata dalla direttiva (UE) 2018/850). La
direttiva relativa alle discariche di rifiuti stabilisce per le discariche
requisiti volti a prevenire ripercussioni negative per la salute umana, l'acqua,
il suolo e l'atmosfera. A norma di tale direttiva gli Stati membri sono tenuti
ad adottare misure per garantire che solo i rifiuti trattati vengano collocati
a discarica. La direttiva sulle discariche fissa l'obiettivo di ridurre il
collocamento in discarica dei rifiuti urbani al 10 % entro il 2035, vieta, a
partire dal 2030, il collocamento in discarica di rifiuti idonei al riciclaggio
o al recupero di altro tipo, e stabilisce regole per calcolare il conseguimento
degli obiettivi di riduzione del collocamento in discarica. L'Italia, insieme
ad altri Stati membri, non ha definito correttamente i) che i rifiuti
sottoposti a incenerimento devono essere dichiarati come collocati in
discarica; ii) il tipo di rifiuti che possono essere inviati a una discarica di
rifiuti pericolosi; e iii) le specifiche per lo stoccaggio temporaneo di
mercurio metallico. Inoltre, l'Italia non ha recepito correttamente alcune
delle prescrizioni relative al monitoraggio del gas e al campionamento delle
acque sotterranee nelle discariche. La Francia non ha recepito le norme sul
calcolo del conseguimento degli obiettivi di riduzione dei rifiuti urbani
collocati in discarica. La Commissione procede pertanto all'invio di lettere di
costituzione in mora alla Francia e all'Italia, che dispongono ora di 2 mesi
per rispondere e rimediare alle carenze segnalate dalla Commissione, In assenza
di una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di emettere un
parere motivato. La Commissione sollecita BULGARIA, SPAGNA, FRANCIA, ITALIA,
CIPRO, PAESI BASSI, SLOVACCHIA e SVEZIA a recepire le norme dell'UE
sull'accelerazione delle procedure di autorizzazione per i progetti di energia
rinnovabile. La Commissione ha deciso di inviare pareri motivati a Bulgaria
(INFR(2024) 0211), Spagna (INFR(2024)0224), Francia (INFR(2024)0227), Italia
(INFR(2024)0232), Cipro (INFR(2024) 0213), Paesi Bassi (INFR(2024)0241),
Slovacchia (INFR(2024)0252) e Svezia (INFR(2024)0249) per il mancato recepimento
delle norme dell'UE per l'accelerazione delle procedure di autorizzazione per i
progetti di energia rinnovabile di cui alla direttiva (UE) 2023/2413. Tale
direttiva modifica la direttiva sulle energie rinnovabili (direttiva (UE)
2018/2001) introducendo nuove norme per semplificare e abbreviare le procedure
di autorizzazione sia per i progetti di energia rinnovabile che per i progetti.
infrastrutturali necessari per integrare la capacità supplementare nel sistema
elettrico, prevedendo chiari termini per le procedure di rilascio delle
autorizzazioni mirate a tecnologie o tipi di progetti specifici. Inoltre la
direttiva introduce la presunzione d'interesse pubblico prevalente dei progetti
di energia rinnovabile, ivi compreso lo stoccaggio e la relativa infrastruttura
di rete. Vi è inoltre l'obbligo per gli Stati membri di designare "zone di
accelerazione per le energie rinnovabili" all'interno delle quali i
progetti possono beneficiare di termini più brevi per le autorizzazioni, dati
i ridotti impatti ambientali. Il
termine per il recepimento di tali disposizioni nell'ordinamento nazionale era
fissato al
1° luglio 2024. Nel settembre
2024 la Commissione ha inviato lettere di costituzione in mora a 26 Stati
membri per
l'incompleto recepimento della
direttiva nei rispettivi ordinamenti nazionali. Dopo aver esaminato le risposte
degli otto Stati membri in questione, la Commissione ha deciso di inviare
pareri motivati alla Spagna, all'Italia, a Cipro, alla Slovacchia e alla Svezia
per la mancata comunicazione delle misure di recepimento e alla Bulgaria, alla
Francia e ai Paesi Bassi in quanto non hanno fornito informazioni
sufficientemente chiare e precise sul modo in cui le rispettive misure di
recepimento recepiscono ciascuna delle disposizioni della direttiva. Gli otto
Stati membri dispongono ora di due mesi per rispondere e adottare le misure
necessarie, trascorsi i quali la Commissione potrà decidere di deferire i casi
alla Corte di giustizia dell'UE.). La Commissione invita l'ITALIA
a garantire che i controlli sulla sicurezza stradale siano effettuati da
controllori professionisti adeguatamente formati e titolari di un certificato
di idoneità professionale. La Commissione ha deciso di avviare una procedura di
infrazione inviando una lettera di costituzione in mora all'Italia (INFR(2024)4012) per la mancata
organizzazione di programmi di formazione e certificazione rivolti ai
controllori della sicurezza stradale e
per il mancato affidamento dei
controlli stradali a controllori titolari di un certificato di idoneità
professionale. La direttiva 2008/96/CE sulla gestione della sicurezza delle
infrastrutture stradali stabilisce norme sulla formazione iniziale e di
aggiornamento dei controllori, nonché sui certificati di idoneità di cui questi
devono essere titolari. A decorrere dal 19 dicembre 2013 solo i controllori che
sono titolari di un certificato di idoneità professionale possono legittimamente
eseguire i controlli in materia di sicurezza stradale per i progetti di
infrastruttura che rientrano nell'ambito di applicazione della direttiva, ossia
autostrade e strade principali. Tali disposizioni garantiscono che l'infrastruttura
stradale sia progettata tenendo in debito conto le esigenze in materia di
sicurezza stradale di tutti gli utenti della strada e che non sia causa di
rischi. Pur avendo recepito tali disposizioni nella propria legislazione
nazionale, la Commissione ritiene che l'Italia non le abbia applicate in
concreto. La Commissione procede pertanto all'invio di una lettera di
costituzione in mora all'Italia, che dispone ora di 2 mesi per rispondere e
rimediare alle carenze segnalate dalla Commissione. In assenza di una risposta
soddisfacente, la Commissione potrà decidere di emettere un parere motivato.
Lavoro
e diritti sociali
La
Commissione sollecita l'ITALIA a porre fine alla discriminazione degli
insegnanti a tempo determinato
nelle
scuole pubbliche
La Commissione ha deciso di
avviare una procedura di infrazione inviando una lettera di costituzione in
mora all'Italia
(INFR(2024)2277) per il non
completo allineamento della normativa nazionale alla direttiva sul lavoro a
tempo
determinato (direttiva 1999/70/CE
del Consiglio). Secondo la normativa italiana, i docenti a tempo determinato
non
hanno diritto a una progressione
salariale incrementale basata sui precedenti periodi di servizio, a differenza
dei
docenti a tempo indeterminato. La
Commissione ritiene che tali condizioni di lavoro discriminatorie violino il
principio
di non discriminazione dei
lavoratori a tempo determinato e il diritto dell'UE. La Commissione procede
pertanto
all'invio di una lettera di
costituzione in mora all'Italia, che dispone ora di 2 mesi per rispondere e
rimediare alle
carenze segnalate dalla
Commissione. In assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrà
decidere di
emettere un parere motivato.
https://italy.representation.ec.europa.eu/notizie-ed-eventi/notizie/pacchetto-infrazioni-di-febbraio...
-2025-02-12_itFonte :ANNO XXVI N. 7/25 19 febbraio 2025