Dazi, Ue e Canada pronti a
rispondere alla minaccia di Trump.
"Ci saranno contromisure ferme e proporzionate", conferma la
presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in reazione alla
decisione di Donald Trump per imporre dazi del 25% sull'acciaio e
sull'alluminio importati negli Stati Uniti. Trudeau: "Da Canada risposta
chiara". Gb: "Pronti al dialogo con gli Usa"."Sono profondamente dispiaciuta per la decisione
degli Stati Uniti di imporre dazi sulle esportazioni europee di acciaio e
alluminio. Le tariffe sono tasse: dannose per le imprese, e peggiori per i
consumatori. Le tariffe ingiustificate contro l'Ue non rimarranno senza
risposta: scateneranno contromisure ferme e proporzionate. L'Ue agirà per
salvaguardare i propri interessi economici. Proteggeremo i nostri lavoratori,
le nostre aziende e i nostri consumatori". Lo afferma in una dichiarazione
la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in reazione alla
decisione del presidente degli Usa Donald Trump, che ha firmato gli ordini
esecutivi che impongono dazi del 25% sull'acciaio e
sull'alluminio importati negli Stati Uniti, ultima fase della guerra
commerciale che il tycoon ha lanciato contro il resto del mondo.
Il portavoce della Commissione europea Olof Gill, interpellato nell'incontro
quotidiano con la stampa sull'esistenza di contatti tra la Commissione e i 27
Stati membri dell'Ue rispetto alla risposta europea ai dazi Usa ha commentato:
"Il commercio è una competenza esclusiva dell'Ue. Gli Stati membri non
possono negoziare da soli. Ovviamente siamo in contatto con i nostri Stati
membri. Siamo stati in contatto costante con i nostri Stati membri in tutte le
fasi". "Ci sarà una call organizzata per gli Stati membri organizzata
dalla presidenza polacca, abbiamo capito che avrà luogo domani".
Intanto Il governo laburista britannico di Keir Starmer si dice pronto a
dialogare "sui dettagli" e "interagire" con
l'amministrazione Usa di Donald Trump per risolvere il nodo del rinnovo dei
dazi americani su acciaio e alluminio che coinvolgono anche il Regno Unito e
minacciano di aggravare la crisi dell'industria siderurgica dell'isola. Lo ha
detto nel briefing di giornata un portavoce di Downing Street. "Continueremo
a lottare per un commercio globale equo"
"Sostengo pienamente la Commissione Ue nel garantire una risposta
ferma e proporzionata alle tariffe ingiustificate. L'Ue è unita nel difendere
gli interessi delle sue imprese, dei suoi lavoratori e dei suoi cittadini. Siamo
un partner affidabile e solido. Continueremo a lottare per un commercio globale
equo", scrive su X il presidente del Consiglio europeo Antonio
Costa.
"Non c'è giustificazione per i dazi di Trump, deploriamo questa
decisione. Con i dazi aumenterà l'inflazione e sono una tassa per i loro
cittadini. Uno scenario in cui perdono tutti: risponderemo in modo duro e proporzionato,
proteggeremo i nostri lavoratori e le nostre aziende", commenta il
Commissario al Commercio, lo slovacco Maroš Šefčovič parlando al Parlamento
europeo.
Il premier canadese Justin Trudeau promette una risposta del Canada
"ferma e chiara" ai dazi sull'acciaio degli Stati Uniti. "È
importante come mai prima di ora che l'Europa tenga e sia unita", ha detto
Olaf Scholz parlando al Bundestag.
"Oggi semplificherò le nostre tariffe su acciaio e alluminio in modo
che tutti capiscano cosa significa. È il 25 percento, senza eccezioni o
esenzioni. E questo vale per ogni Paese", ha detto Donald Trump alla Casa
Bianca. In un ordine esecutivo, Trump afferma di aver ''stabilito che le
importazioni di articoli in acciaio'' dalla Cina e dall'Europa ''minacciano di
compromettere la sicurezza nazionale e ho deciso che è necessario porre fine a
questi accordi a partire dal 12 marzo 2025". Trump ha emesso anche un
ordine esecutivo riguardante le importazioni di alluminio. Pechino ha dichiarato
di aver presentato un reclamo all'Organizzazione mondiale del commercio
(Wto) "per difendere i suoi legittimi diritti e interessi" in
risposta all'aumento delle tariffe unilaterali americane. La Cina risponde
ai dazi del
10% a tutte le importazioni made in China volute dal presidente americano Donald
Trump. E vara un pacchetto di misure che prendono di mira il
carbone e il gas naturale liquefatto (Gnl), con aliquote del 15%,
più un'ulteriore tariffa del 10% su petrolio, attrezzature agricole e
alcune automobili. Le misure, ha riferito il ministero delle Finanze,
"sono state imposte per contrastare" i piani del tycoon ed entreranno
in vigore dal 10 febbraio. Non solo. Pechino ha dichiarato di aver presentato
un reclamo all'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) "per
difendere i suoi legittimi diritti e interessi" in risposta all'aumento
delle tariffe unilaterali americane.
"Dazi
americani sono imposizione unilaterale".I dazi americani, motivati per "problemi come il
fentanyl", sono il frutto di una "imposizione unilaterale di
tariffe da parte degli Stati Uniti" che "viola gravemente le
regole dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto)", spiega la
Cina. La mossa "non solo non aiuta a risolvere i propri problemi, ma
interrompe anche la normale cooperazione economica e commerciale tra Cina
e Stati Uniti", ha poi rimarcato il ministero delle Finanze cinese in
una nota. Nel mirino della rappresaglia di Pechino, come detto, finiscono
anche il greggio e le auto di grossa cilindrata. Inoltre la Cina ha inserito
Pvh, il gruppo dietro ai brand Calvin Klein e Tommy Hilfiger, e Illumina Inc.,
società specializzata in biotecnologie, nella lista nera delle "entità non
affidabili" con l'accusa di aver "violato i principi del mercato,
interrotto gli scambi regolari con le aziende cinesi e adottato misure
discriminatorie nei confronti delle aziende" del gigante asiatico. Il
ministero del Commercio di Pechino, accusa inoltre i due gruppi di aver
"danneggiato gli interessi e i diritti legittimi" cinesi e, riportano
i media ufficiali della Repubblica Popolare, rivendica una decisione in nome
della "sovranità nazionale, della sicurezza e degli interessi di
sviluppo".Trump ha accusato la Cina di non aver fatto abbastanza per
frenare il flusso dell'oppioide fentanyl e dei suoi precursori negli Stati
Uniti, all'origine della morte di 100mila americani ogni anno. Tuttavia,
mentre ieri il tycoon è arrivato a una tregua - di un mese - per Messico e
Canada, minacciati con tariffe al 25%, con Pechino ha deciso di procedere,
pur anticipando l'esistenza di trattative in corso. Si prevede che
Trump parlerà con il presidente cinese Xi Jinping nei prossimi giorni.
Fonte
: https://tg24.sky.it/