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LA SCELTA DELL’EUROPA - ORIENTAMENTI POLITICI PER LA PROSSIMA COMMISSIONE EUROPEA 2024-2029.

LA SCELTA DELL’EUROPA -
ORIENTAMENTI POLITICI PER LA PROSSIMA COMMISSIONE EUROPEA 2024-2029.



Ursula von der Leyen, Presidente
della Commissione europea Il 18 luglio 2024 la presidente della Commissione europea
Ursula von der Leyen, eletta per un secondo mandato, ha presentato al Parlamento
europeo i suoi orientamenti politici per la prossima Commissione

Europea 2024-2029. La campagna elettorale
attraverso l’Europa in vista delle elezioni europee di quest’anno è servita a
ricordarci ciò che rende la nostra Unione quello che è. Quasi 500 milioni di
persone con culture così disparate, storie così complesse e prospettive così
diverse che si muovono insieme, contemporaneamente, per esprimere il loro
desiderio di un’intera Unione di 27 paesi. Con il loro voto contribuiscono
anche a costruire un’identità

europea condivisa, intessuta nel
nostro ricco e variegato arazzo culturale. Questa è la più grande forza dell’Europa.
Rende l’Europa più di un costrutto o di un progetto.

L’Europa è la nostra casa: unica
per progetto e unita nella diversità. Dal numero record di neoelettori fino a
coloro che hanno votato in tutte le elezioni europee, i cittadini hanno
espresso speranze e aspirazioni per un futuro più sano e più prospero. Ma hanno
anche sottolineato il fatto che viviamo in un’epoca di ansia e incertezza. Gli
europei nutrono dubbi e preoccupazioni reali in merito alle instabilità e alle
insicurezze che ci troviamo ad affrontare, dal costo della vita, degli alloggi
e dei commerci, al modo in cui vengono gestite questioni come la migrazione. Dalla
nostra sicurezza interna alle guerre in Ucraina e in Medio Oriente. Temono
inoltre che l’Europa spesso non sia abbastanza rapida, che possa essere troppo
distante o troppo onerosa. Tutte queste aspettative e preoccupazioni sono
reali, legittime e devono trovare risposta. È per questo motivo che ritengo
fondamentale che il centro democratico in Europa tenga. Ma se si vuole che
tenga, deve essere all’altezza delle preoccupazioni e delle sfide con cui le
persone devono fare i conti nella loro vita. In caso contrario si
alimenterebbero il risentimento e la polarizzazione e si offrirebbe un terreno
fertile a coloro che offrono soluzioni semplicistiche volendo in realtà
destabilizzare le nostre società. Questo è lo sfondo di un’epoca di profondi
cambiamenti per la nostra società e la nostra sicurezza, il nostro pianeta e la
nostra economia. La velocità del cambiamento può essere destabilizzante e, per
alcuni, può portare a un senso di perdita per il mondo che era e a una
preoccupazione per il mondo che sarà. 4 Tutto ciò, insieme alle conseguenze
delle elezioni e degli eventi in un mondo più controverso, ha generato un
periodo turbolento e potenzialmente sismico per l’Europa. I rischi sono reali,
le responsabilità gravi. L’Europa si trova ora di fronte a una scelta chiara.
La scelta di affrontare da soli il mondo incerto che ci circonda. Oppure unire
le nostre società e raccoglierci intorno ai nostri valori. La scelta di essere
dipendenti, di lasciare che le divisioni ci indeboliscano. Oppure essere audaci
nell’ambizione e sovrani nell’azione, lavorando con i nostri partner in tutto
il mondo. La scelta di ignorare le nuove realtà o la velocità del cambiamento.
Oppure essere consapevoli del mondo e delle minacce che ci circondano per ciò
che sono veramente. La scelta di lasciare prevalere gli estremisti e gli
accondiscendenti. Oppure garantire che le nostre forze democratiche rimangano
salde. Ritengo che le maggiori sfide della nostra epoca — dalla sicurezza ai
cambiamenti climatici e alla competitività — possano essere risolte solo
mediante un’azione comune. Le minacce che incombono su di noi sono troppo
grandi per essere affrontate individualmente. Le nostre opportunità sono troppo
grandi per essere colte singolarmente. In questo contesto ritengo che l’Europa
debba scegliere l’opzione migliore: l’Unione. Ciò si basa sulla profonda
convinzione che solo l’Europa può essere all’altezza delle sfide generazionali
che ci troviamo ad affrontare in questo mondo instabile, che si tratti di
sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario, di proteggere il pianeta, di
assicurare equità sociale, di difendere la democrazia, di sostenere i mezzi di
sostentamento, le industrie e gli agricoltori o di essere all’avanguardia nei
progressi tecnologici che plasmeranno il mondo per il resto del secolo. Negli
ultimi cinque anni l’Europa ha dimostrato che cosa può ottenere operando unita.
Quando è veloce e sfrutta le sue dimensioni e la sua potenza, come ha fatto
quando abbiamo assicurato vaccini per tutti gli Stati membri
contemporaneamente. Quando è audace e ambiziosa, come è stata nella duplice
transizione verde e digitale e con il piano per la ripresa, NextGenerationEU.
Quando è unita, come quando abbiamo sostenuto l’Ucraina, la libertà e la
democrazia nell’ora più buia e difficile. È giunto il momento che l’Europa ce
la metta tutta, di nuovo, collettivamente. 5 Si tratta di una responsabilità
condivisa nei confronti di tutti gli elettori europei, ma anche di tutti coloro
che sventolano la bandiera europea da Kiev a Chisinau, da Tbilisi a tutti i
Balcani

occidentali, come pure di chi
chiede un futuro europeo nelle strade delle città grandi e piccole dell’Unione
e del continente. Dobbiamo prepararci a questo futuro, sostenendo tutti i
candidati nel loro percorso meritocratico verso la nostra Unione, e preparando
l’Unione per il futuro con riforme fondamentali. L’Unione che scegliamo non può
ridursi alla mera questione binaria di più o meno Europa. In questi tempi
abbiamo bisogno di un’Unione

più rapida e più semplice, più
mirata e più unita, più solidale con le persone e con le imprese. Abbiamo
bisogno di un’Unione che agisca dove ha valore aggiunto e in cui ci mobilitiamo
tutti insieme con un obiettivo chiaro e una missione collettiva: le istituzioni
dell’Unione, i governi nazionali e regionali, il settore privato, le parti
sociali, i cittadini e la società civile. Negli ultimi cinque anni abbiamo
ottenuto molti risultati insieme, dal Green Deal europeo

a NextGeneration EU, al patto
sulla migrazione e l’asilo, fino all’attuazione del pilastro europeo dei
diritti sociali. Dobbiamo continuare a perseguire i nostri obiettivi, compresi
quelli stabiliti nel Green Deal europeo, e continueremo. Dobbiamo ora
concentrarci sull’attuazione di quanto concordato, lavorando strettamente con
tutti i portatori di interessi e impegnandoci sulle grandi sfide. Per questo
motivo intendo definire una serie di obiettivi mirati e collettivi per il 2030
e oltre, con traguardi e risultati chiari in questi settori prioritari. Difesa
e sicurezza.

Prosperità e competitività
sostenibili. Democrazia ed equità sociale. Ruolo di guida nel mondo e risultati
in Europa. Gli orientamenti politici sono il nostro piano per la forza e
l’unità europee. Le priorità qui esposte si basano sulle consultazioni che ho
tenuto e sulle idee comuni discusse con le forze democratiche del Parlamento
europeo, ma anche sull’agenda strategica del Consiglio europeo per il periodo
2024-2029. Non sono un programma di lavoro esaustivo ma sono tese a orientare
il nostro lavoro comune. I prossimi cinque anni definiranno il ruolo dell’Europa
nel mondo per i prossimi cinque decenni. Decideranno se plasmeremo noi il
nostro futuro, o se lo lasceremo plasmare dagli eventi o da altri. In un mondo
caratterizzato da avversità e incertezza, credo che l’Europa debba scegliere di
restare unita e osare pensare e agire in grande. Per essere all’altezza
dell’eredità del nostro passato, per produrre risultati per il presente e per
preparare un’Unione più forte per il futuro. 6 Questa è la forza trainante alla
base di questi orientamenti e di tutto ciò su cui intendo lavorare con il
Parlamento europeo e gli Stati membri nei prossimi cinque anni.

https://commission.europa.eu/about-european-commission/president-elect-ursula-von-der-leyen_en?
prefLang=it&etrans=it

https://commission.europa.eu/document/e6cd4328-673c-4e7a-8683-f63ffb2cf648_en

file:///C:/Users/Dell/Downloads/Political%20Guidelines%202024-2029_IT%20(1).pdf

Fonte : ANNO XXVI N. 27/24  24 luglio 2024

 
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