Innovazione,
è un’Europa a velocità multiple. Italia sotto la media, ma in crescita.
Secondo la valutazione annuale della Commissione europea l'Ue è spaccata in
due: aumenta l'innovazione in 15 Stati membri, diminuisce o resta stabile negli
altri. L'Italia sedicesima, ma con tasso di crescita superiore alla media Bruxelles – L’Italia
non è (ancora) un Paese per innovatori. Ma forse lo sarà. Sedicesima tra gli Stati membri dell’Ue per quanto riguarda le
prestazioni in materia di innovazione, cresce a ritmo più veloce
della media dei 27 e ricuce a poco a poco il gap. È quanto emerge dal Quadro europeo di valutazione
dell’innovazione (Eis) della Commissione europea, che inserisce
l’Italia negli “innovatori moderati”. Allargando la prospettiva, la fotografia
è quella di un’Europa a velocità multiple.
Secondo l’analisi Eis, le prestazioni dell’Unione europea in materia di
innovazione “continuano a migliorare a un ritmo costante”: in aumento del 10
per cento dal 2017, tra il 2023 e il
2024 hanno fatto registrare una crescita dello 0,5 per cento.
Ma l’Ue è spaccata in due: le prestazioni nazionali sono
aumentate per 15 Stati membri, mentre sono diminuite per un altro gruppo di 11.
Con la Croazia che è rimasta stabile. Ad eccezione di Cipro, tutti i Paesi
dell’Europa meridionale e orientale sono sotto la media Ue. In cima alla
classifica i soliti noti: Danimarca, Svezia e Finlandia. Il Quadro europeo di
valutazione dell’innovazione (EIS) si basa su 32 indicatori che
riguardano l’economia, le imprese e l’imprenditorialità, i profili di
innovazione, la governance e il quadro politico, il cambiamento climatico e la
demografia. Oltre agli Stati membri, lo studio relativo al 2024 prende in
considerazione anche 12 Paesi europei limitrofi, e, con un set di indicatori
più ridotto, 11 concorrenti globali. I cinquanta Paesi analizzati vengono
inseriti in quattro gruppi: dai più virtuosi, i “leader dell’innovazione”, fino
agli “innovatori emergenti”, passando per gli “innovatori forti” e gli
“innovatori moderati”. Due Paesi hanno cambiato categoria di performance
rispetto al 2023: l’Estonia è passata da innovatore moderato a forte, mentre il Belgio, che era un leader dell’innovazione, è stato
declassato a innovatore forte, pur mantenendo la quinta posizione
nella classifica generale Ue. L’analisi della Commissione europea sottolinea
una tendenza preoccupante nel medio periodo: tra il 2017 e il 2024, la forbice
tra i leader dell’innovazione e gli innovatori emergenti si è progressivamente
aperta. Nella scheda relativa all’Italia, in evidenza i punti di forza – come
la produttività delle risorse e le piccole e medie imprese che introducono
innovazioni di prodotto -, e i punti deboli, cioè la quota di popolazione
con istruzione terziaria e la bassa attrattività dei dottorati per gli studenti
stranieri. Nella classifica generale Ue, l’Italia si tiene dietro
Malta, Lituania, Portogallo, Grecia, Ungheria, Croazia, Polonia, Slovacchia,
Austria, Bulgaria e Romania
Fonte :https://www.eunews.it/