In Italia minori investimenti nell’educazione rispetto ai Paesi Ocse.
Un quinto dei giovani italiani non possiede un diploma. Rimane alto il
numero di chi non studia e non lavora. Il Rapporto Ocse “Education at a glance
2023” si concentra sugli studi tecnico-professionali con confronti negativi per
il Paese. 18/10/23 In Italia il 20% dei giovani tra i 25 e i
34 anni non possiede un diploma di scuola superiore, contro una media del 14%
nei Paesi dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e per lo sviluppo
economico). È quanto emerge dal Rapporto “Education at a
glance 2023” dell’Ocse, un’analisi dello stato
dell’educazione che quest’anno approfondisce la formazione tecnica e
professionale. Come rileva il Rapporto, in tutti i Paesi dell’Ocse sta
diventando sempre più comune ottenere un titolo di istruzione terziaria, anche
se in Italia solo il 20% delle persone tra i 25 e i 64 anni lo possiede rispetto
a un media Ocse del 40%. Nel nostro Paese nel 2022 metà dei nuovi iscritti a
corsi di laurea triennale ha scelto indirizzi Stem (scienza, tecnologia,
ingegneria, matematica), di cui il 13% erano donne. Rimane preoccupante il dato
sui Neet (not in education, employment or training): il 16, 3%
dei giovani tra i 25 e i 29 anni in possesso di una qualifica di livello
terziario non studia e non lavora, contro una media dei Paesi Ocse del
9,9%. Una percentuale che sale al 26,2% se si considerano i giovani con un
diploma di istruzione secondaria superiore a indirizzo tecnico professionale. Per
poter garantire un’istruzione di qualità sono necessari investimenti, ma anche
in questo il nostro Paese registra un dato poco incoraggiante: nel 2020
l’Italia ha investito il 4,2% del suo Pil in educazione, mentre la media Ocse è
del 5,1%. Occorre, inoltre, intervenire sulla carenza di insegnanti che
molti Paesi dell’Ocse stanno affrontando. A rendere meno attrattivo
l’insegnamento ci sono i bassi salari: tra il 2015 e il 2022
gli stipendi degli insegnanti della scuola secondaria di secondo grado a
indirizzo liceale sono diminuiti in circa la metà dei Paesi Ocse. In Italia, in
particolare, si sono ridotti del 4%. Altro dato sottolineato dal Rapporto è
l’età media della classe docente italiana: il 60% del personale docente della
scuola secondaria di secondo grado ha 50 anni o più, mentre la media Ocse è del
40%.