Stato di diritto: congelare i finanziamenti UE all'Ungheria.
Le
"misure correttive" proposte dall'Ungheria sono insufficienti
L'Ungheria
sta abusando del voto all'unanimità in Consiglio per mettere pressione all'UE
La
Commissione trovi il modo di garantire che gli aiuti UE arrivino ai beneficiari
finali
La Commissione e il Consiglio dovrebbero resistere alle
pressioni dell'Ungheria e adottare le misure di
condizionalità dello Stato di diritto per sospendere i fondi di
coesione UE. In una risoluzione, non legislativa,
approvata
giovedì con 416 voti favorevoli, 124 contrari e 33 astensioni, i deputati
ritengono che le 17 misure correttive
dell’Ungheria
concordate dalla Commissione "non sono sufficienti ad affrontare il
rischio sistemico per gli
interessi
finanziari dell'UE", anche se venissero attuate completamente. I deputati
esortano i Paesi UE ad adottare
le
misure contenute nel regolamento sulla condizionalità "al fine di
proteggere il bilancio UE dalle violazioni dei
principi
dello Stato di diritto in Ungheria" e a revocarle solo dopo che le misure
correttive dell'Ungheria avranno
avuto
un effetto duraturo. Inoltre, aggiungono che "se queste misure dovessero
essere revocate in futuro, l'UE
dovrebbe
ricorrere ad una correzione finanziaria". Il Parlamento considera
deplorevole che i fondi del Piano di
recupero
e resilienza dell'Ungheria (PNRR) non siano ancora arrivati al popolo ungherese
a causa delle azioni
del
loro governo. Secondo il PE, i fondi UE in Ungheria sono ancora a rischio di
uso improprio e la Commissione
non
dovrebbe approvare il PNRR del Paese finché non si sarà pienamente conformato a
tutte le raccomandazioni
sullo
Stato di diritto, oltre che a tutte le pertinenti sentenze della Corte dell'UE
e della Corte europea dei diritti
dell'uomo.
Pressioni dall'Ungheria e beneficiari finali I
deputati invitano la Commissione e il Consiglio a non cedere alle
pressioni
che l'Ungheria esercita bloccando decisioni cruciali dell'UE, come sui 18
miliardi di euro di aiuto macrofinanziario
all'Ucraina
e l'accordo sull'imposta minima globale per le multinazionali. Secondo il
testo, questo
"abuso"
della regola del voto all'unanimità non dovrebbe "avere alcun
impatto" sulle decisioni riguardanti il piano
di
ripresa dell'Ungheria e l'applicazione della legislazione sulla condizionalità
dello Stato di diritto. Il Parlamento
sottolinea
che i beneficiari finali dei fondi UE non dovrebbero essere privati del
sostegno per la mancanza di cooperazione
del
loro governo, e invita la Commissione a trovare un modo per distribuire i fondi
UE attraverso le autorità
locali
e le ONG. Infine, i deputati lamentano che la proposta di attivare il
regolamento sulla condizionalità
contro
l'Ungheria non è stata sufficientemente tempestiva e ambiziosa, "dopo un
lungo ritardo e con un campo di
applicazione
troppo limitato". Il Parlamento esorta la Commissione a intervenire anche
su altre violazioni dello
Stato
di diritto, in particolare quelle relative all'indipendenza della magistratura.
Contesto Il 18 settembre scorso la Commissione ha
proposto il congelamento di 7,5 miliardi di euro di fondi
UE
destinati all'Ungheria per problemi legati alla corruzione e agli appalti
pubblici, dopo aver attivato ad aprile il
meccanismo
di condizionalità sullo Stato di diritto contro l'Ungheria. Per rispondere alle
preoccupazioni espresse
dalla
Commissione nei negoziati, l'Ungheria ha presentato 17 misure correttive come
la creazione di una task
force
anticorruzione e la modifica delle norme sugli appalti pubblici. Entro il 19
dicembre il Consiglio prenderà una
decisione
a maggioranza qualificata, sulla base di una proposta della Commissione.
https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20221118IPR55719/stato-di-diritto-congelare-i-fina...
all-ungheria.
fonte: Parlamento
Europeo