Tutela
consolare dell'UE: 600 000 persone rimpatriate durante la pandemia grazie alla
cooperazione dell'UE.
La
Commissione ha pubblicato una relazione sulle norme dell'UE in materia di
tutela consolare a, che conferisce ai
cittadini
dell'UE che soggiornano o viaggiano all'estero il diritto di chiedere
assistenza consolare a qualsiasi altro
Stato
membro dell'UE, nel caso in cui il proprio paese non sia rappresentato nel
luogo in cui si trovano. La relazione
rileva
che, sebbene la cooperazione dell'UE abbia funzionato durante la pandemia di
COVID-19, la crisi in Afghanistan
e la
guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina, sono necessari
miglioramenti per garantire
che le
norme dell'UE siano più adatte alle crisi.
L'Alto
rappresentante/Vicepresidente Josep Borrell
ha dichiarato: "La tutela consolare dimostra ai nostri cittadini i
vantaggi dell'azione esterna dell'UE: durante la pandemia di COVID-19
o dall'inizio della guerra di aggressione
della Russia nei confronti dell'Ucraina, l'UE e i suoi Stati
membri hanno lavorato fianco a fianco per assistere i nostri
cittadini e portarli a casa. Nel fornire assistenza consolare,
le 130 delegazioni dell'UE svolgono un ruolo cruciale
insieme alle ambasciate e ai consolati degli Stati membri."
Didier
Reynders, Commissario per la
Giustizia, ha dichiarato: "Grazie alla cooperazione dell'UE, 600 000 persone
bloccate all'estero sono ritornate a casa nel pieno della
pandemia di COVID-19. Le norme dell'UE in materia di
tutela consolare hanno fornito ai nostri cittadini un'ancora di
salvezza in tempi di necessità e hanno dimostrato reale
solidarietà tra gli Stati membri dell'UE. La relazione fa il
punto sui principali eventi recenti e suggerisce una serie
di misure volte ad agevolare e rafforzare ulteriormente
l'esercizio dei diritti di cittadinanza dell'UE."
Durante
la pandemia di COVID-19, circa 600 000 cittadini dell'UE colpiti da restrizioni
di viaggio sono stati rimpatriati
grazie
alla stretta cooperazione dell'UE e degli Stati membri. Analoga assistenza
consolare è stata fornita ai
cittadini
dell'UE e alle loro famiglie in seguito alla crisi in Afghanistan e durante la
guerra di aggressione della Russia
contro
l'Ucraina. In tale contesto, il sostegno locale delle delegazioni dell'UE è
stato essenziale, in particolare
nei
paesi in cui gli Stati membri sono poco o per nulla rappresentati.
Nel
complesso, la relazione rileva la necessità di razionalizzare le norme vigenti
al fine di facilitare la fornitura di
protezione
consolare. Ciò comprende il miglioramento dello scambio di informazioni tra gli
Stati membri e il coordinamento
della
comunicazione, oltre al chiarimento della situazione delle persone vulnerabili,
come le donne incinte,
i
minori non accompagnati o le persone con disabilità. Infine, benché l'obbligo
primario di fornire protezione consolare
spetti
agli Stati membri, la relazione osserva che in alcuni casi si potrebbe prendere
in considerazione la
possibilità
di conferire alle delegazioni dell'UE, su richiesta degli Stati membri, la
facoltà di interagire più direttamente
con i
cittadini dell'UE.
https://italy.representation.ec.europa.eu/notizie-ed-eventi/notizie/tutela-consolare-dellue-600-000-...
durante-la-pandemia-grazie-alla-cooperazione-2022-09-02_it
(Rappresentanza
in Italia Commissione europea)
Fonte : Europa & Mediterraneo n.° 33/34 del 07/09/2022