Aiuti di Stato: la Commissione approva gli impegni riveduti presentati
dall'Italia per Banca Monte dei Paschi di Siena
La
Commissione europea ha approvato, ai sensi delle norme dell'UE in materia di
aiuti di Stato, una serie di impegni
riveduti
presentati dall'Italia che vanno a sostituirsi agli impegni iniziali in base ai
quali era stata approvata la ricapitalizzazione precauzionale di Banca Monte
dei Paschi di Siena (MPS). Nel luglio 2017 la Commissione aveva approvato il
piano italiano a sostegno di una ricapitalizzazione precauzionale di MPS,
basandosi su una serie di impegni presentati dall'Italia che prevedevano
l'attuazione da parte della banca di misure specifiche per ripristinare la sua
redditività a lungo termine, ridurre al minimo le distorsioni della concorrenza
e garantire un contributo proprio sufficiente a coprire le perdite e i costi di
ristrutturazione. Questi impegni sono stati modificati per la prima volta nel
settembre 2019. Inoltre l'Italia era tenuta a vendere la sua partecipazione in
MPS entro una certa data. Alcuni degli impegni originariamente assunti sono
stati assolti nei tempi stabiliti: in particolare, MPS ha ridotto crediti deteriorati
e costi di esercizio, migliorato le politiche di gestione dei rischi e
rispettato varie limitazioni del suo modello operativo.
Ciononostante
nel luglio 2022 l'Italia ha chiesto una proroga dei termini per soddisfare
altri impegni, nella fattispecie
per
vendere la partecipazione statale in MPS e consentire alla banca di realizzare
determinati disinvestimenti e
proseguire
la ristrutturazione attraverso un'ulteriore riduzione del personale e dei costi
di esercizio rispetto ai ricavi.
Per
ridurre al minimo le distorsioni della concorrenza che potrebbero derivare
dalla proroga, l'Italia ha proposto
una
serie di impegni supplementari, quali cessioni e disinvestimenti aggiuntivi, la
chiusura di altre filiali e il mantenimento
dell'obbligo
di rispettare determinate limitazioni alle modalità di esercizio delle sue
attività.
La
Commissione ha valutato la richiesta dell'Italia alla luce delle norme dell'UE
in materia di aiuti di Stato, in particolare
della
comunicazione sul settore bancario del 2013, ed è giunta alle conclusioni
seguenti: i) la proroga del
termine
per completare la ristrutturazione della banca e realizzare la vendita della
partecipazione dello Stato italiano
in MPS
è accettabile, e ii) gli impegni rivisti bilanciano adeguatamente tale proroga.
Su
tale base la Commissione ha concluso che l'aiuto concesso dall'Italia a MPS nel
luglio 2017 resta compatibile
con le
norme dell'UE in materia di aiuti di Stato, in quanto è stato mantenuto
l'equilibrio generale della decisione
iniziale,
e pertanto ha approvato gli impegni riveduti.
Informazioni generali
MPS è
la quinta banca italiana per attività totali, con una quota di mercato
nazionale del 6,4%. Alla fine del 2021
vantava
un bilancio totale di circa 138 miliardi di €, 21 244 dipendenti e 1 368
filiali in Italia. Opera principalmente
nei
segmenti del commercio al dettaglio e delle piccole e medie imprese, ma è
attiva anche nella gestione patrimoniale
e nel
ramo assicurazioni. Nel luglio 2017 la Commissione ha approvato un aiuto
italiano alla ristrutturazione di MPS dell'importo di 5,4 miliardi di € sotto
forma di ricapitalizzazione precauzionale.
La
decisione si basava su un piano di ristrutturazione efficace volto a
ripristinare la redditività a lungo termine della
banca,
limitando nel contempo le distorsioni della concorrenza. Al fine di ottenere,
tra le altre cose, l'approvazione
di
questa iniezione di capitale da parte dello Stato italiano, gli azionisti e i
creditori subordinati di MPS hanno fornito
un
contributo di 4,3 miliardi di € per limitare l'uso di denaro dei contribuenti,
come previsto dalla normativa dell'UE
in
materia di aiuti di Stato. Lo Stato italiano si è altresì impegnato a cedere la
sua partecipazione nella banca entro
una
certa data. Nel dicembre 2019 la Commissione ha approvato alcune modifiche agli
impegni iniziali presentati
dall'Italia
nel 2017. La normativa dell'UE, in particolare la direttiva sul risanamento e
la risoluzione degli enti creditizi, offre allo Stato la possibilità di fornire
sostegno a una banca solvibile senza innescarne la risoluzione, a condizione
che vengano
rispettati
determinati criteri: in questo contesto è possibile concedere aiuti di Stato
solo per soddisfare l'eventuale
fabbisogno
di capitale di una banca che si concretizzerebbe in caso di peggioramento delle
condizioni economiche
(la
cosiddetta "ricapitalizzazione precauzionale") e il sostegno statale
deve essere limitato nel tempo.
Dal
momento che una ricapitalizzazione precauzionale comporta l'uso di denaro dei
contribuenti, le norme UE in
materia
di aiuti di Stato prevedono che i fondi pubblici possano essere iniettati solo
in una banca redditizia a lungo
termine.
A tal fine le banche devono attuare una profonda ristrutturazione volta a
garantire la redditività nel lungo periodo. Al tempo stesso la banca deve
adoperarsi per attenuare le distorsioni della concorrenza e sostenere parte
delle perdite e dei costi di ristrutturazione (la cosiddetta "condivisione
degli oneri") in modo da ridurre al minimo la quantità di
denaro
dei contribuenti impiegata.
https://italy.representation.ec.europa.eu/notizie-ed-eventi/notizie/aiuti-di-stato-la-commissione-ap...
presentati-dallitalia-banca-monte-dei-2022-08-02_it
(Rappresentanza
in Italia Commissione europea
fonte:ANNO XXIV N. 30/22 03/08/2022