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Relazione sullo Stato di diritto 2022: la Commissione formula raccomandazioni specifiche per gli Stati membri.

Relazione
sullo Stato di diritto 2022: la Commissione formula raccomandazioni specifiche
per gli Stati membri.



La
Commissione ha pubblicato la terza relazione annuale sullo Stato di diritto. La
pubblicazione avviene sullo sfondo dell'invasione russa dell'Ucraina, che ha
evidenziato in modo ancor più marcato quanto sia importante difendere i valori
democratici, i diritti umani e lo Stato di diritto. La relazione comprende una
panoramica delle tendenze in tutta l'UE e

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capitoli dedicati ai singoli paesi, nei quali sono analizzati gli sviluppi in
ciascuno Stato membro da luglio 2021. Quest'anno contiene per la prima volta
anche raccomandazioni mirate per ciascuno Stato membro,

come
aveva annunciato la Presidente von
der Leyen
nel discorso sullo stato dell'Unione 2021.

Lo
scopo delle raccomandazioni è incoraggiare gli Stati membri a portare avanti le
riforme già avviate o previste e aiutarli a individuare gli ambiti in cui sono
necessari miglioramenti. Come nelle edizioni precedenti, la relazione analizza
gli sviluppi in quattro settori chiave per lo Stato di diritto: i sistemi
giudiziari, il quadro anticorruzione, il pluralismo e la libertà dei media e
altre questioni istituzionali relative al bilanciamento dei poteri. Da essa
emerge che in molti Stati membri sono proseguite le riforme per far fronte alle
sfide individuate nelle due edizioni precedenti. Allo stesso tempo alcuni Stati
membri continuano a destare preoccupazioni di natura sistemica. La relazione fa
il punto sulle sfide individuate nelle edizioni precedenti, approfondisce la
valutazione della Commissione e contiene osservazioni anche in merito a
questioni quali i media del servizio pubblico, l'uso di spyware o l'esecuzione
delle sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo.

Principali constatazioni e raccomandazioni

Riforme della giustizia

Nell'ultimo
anno le riforme della giustizia sono rimaste in cima all'agenda politica. Molti
Stati membri hanno avviato

importanti
riforme per rafforzare l'indipendenza della magistratura, ad esempio per quanto
riguarda la composizione

e i
poteri dei consigli di giustizia, il miglioramento delle procedure di nomina
dei giudici o l'aumento dell'autonomia

delle
procure. Hanno inoltre introdotto misure volte a migliorare l'efficienza e la
qualità della giustizia, come

una
maggiore digitalizzazione dei sistemi giudiziari e l'agevolazione dell'accesso
alla giustizia.

Allo
stesso tempo in alcuni Stati membri persistono preoccupazioni strutturali per
quanto riguarda l'indipendenza

della
magistratura. In alcuni Stati membri si riscontrano problemi relativi alle
nomine ai tribunali di grado superiore

e alla
presidenza degli organi giurisdizionali, mentre in altri a destare
preoccupazione è il grado di indipendenza e

autonomia
delle procure e il fatto che si ricorra a procedimenti disciplinari per
intaccare l'indipendenza della magistratura.

Per
affrontare tali questioni le raccomandazioni della Commissione caldeggiano per
esempio un maggiore coinvolgimento

della
magistratura nelle procedure di nomina e una maggiore autonomia alle procure e
invitano gli Stati

membri
a prevedere risorse adeguate per i sistemi giudiziari.

Quadri anticorruzione

L'UE
rimane una delle regioni meno corrotte al mondo. Da luglio 2021 molti Stati
membri hanno adottato strategie

anticorruzione
nuove o rivedute, o le stanno riesaminando. Alcuni hanno allineato i quadri
esistenti alle norme internazionali

anticorruzione
e al diritto dell'Unione. La maggior parte degli Stati membri dispone ora di un'ampia

legislazione
che fornisce al sistema giudiziario penale gli strumenti necessari per
combattere la corruzione. Molti

Stati
membri hanno messo in atto misure per aumentare la capacità delle procure
responsabili della lotta alla corruzione

attraverso
risorse aggiuntive o formazione supplementare.

Tuttavia
la corruzione continua a preoccupare fortemente la popolazione dell'UE. Secondo
l'Eurobarometro 2022

sulla
corruzione, ad esempio, il 68% dei cittadini ritiene che la corruzione sia
diffusa nel proprio paese. In alcuni

Stati
membri le indagini e le azioni penali relative ai casi di corruzione sono
lunghe e soprattutto nei casi di alto

profilo
le sentenze tardano ad arrivare. In tutti gli Stati membri i funzionari
pubblici sono soggetti a obblighi di dichiarazione

della
situazione patrimoniale e degli interessi, obblighi che però variano in termini
di portata, trasparenza

e
accessibilità delle informazioni divulgate, nonché in termini di livello ed
efficacia della verifica e dell'applicazione.

La
Commissione ha formulato raccomandazioni relative al potenziamento dei quadri
preventivi anticorruzione, per

esempio
riguardo alle norme in materia di lobbying e conflitto di interessi, nonché
alla garanzia dell'efficacia delle

indagini
e delle azioni penali nei casi di corruzione.

Libertà e pluralismo dei media

La
pandemia di COVID-19 e l'invasione russa dell'Ucraina hanno dimostrato il ruolo
cruciale dei giornalisti nel verificare

i
fatti e nell'informare i cittadini. Diversi Stati membri hanno adottato,
rafforzato o stanno valutando misure

per
migliorare la sicurezza e le condizioni lavorative dei giornalisti, muovendo
dalle recenti iniziative della Commissione.

Dalla
pubblicazione dell'ultima relazione diversi Stati membri si sono adoperati per
rendere più trasparente

la
proprietà dei media. Persistono preoccupazioni in merito alla mancanza di
trasparenza nella distribuzione della

pubblicità
statale, ai conflitti di interessi e alle difficoltà di accesso ai documenti
pubblici: si tratta di questioni chiave

evidenziate
nella relazione che richiedono attenzione. Per la prima volta la relazione si
occupa anche dei media del servizio pubblico, riconoscendone il ruolo
particolare

per la
società e la democrazia. Sono necessarie misure di salvaguardia per tutelare
l'indipendenza dei media del

servizio
pubblico e assicurare che i finanziamenti pubblici siano adeguati e non siano
utilizzati per esercitare pressioni

politiche
sui media, come indicato nelle norme europee.

Le
constatazioni esposte nella relazione si basano su diverse fonti, tra cui
l'Osservatorio del pluralismo dei media

(Media
Pluralism Monitor, MPM 2022), la piattaforma del Consiglio d'Europa per la
protezione del giornalismo e la

sicurezza
dei giornalisti e la piattaforma per la mappatura della libertà dei media
(Mapping Media Freedom).

La
Commissione ha formulato una serie di raccomandazioni che riguardano tra
l'altro la distribuzione equa e trasparente

della
pubblicità statale, la governance indipendente dei media del servizio pubblico
e le misure volte ad

aumentare
la sicurezza dei giornalisti. La futura normativa sulla libertà dei media
contribuirà ad affrontare diverse

criticità
individuate nelle relazioni sullo Stato di diritto.

Bilanciamento dei poteri istituzionali

Gli
Stati membri hanno continuato a migliorare la qualità dei loro processi
legislativi, tendenza già rilevata nelle

relazioni
sullo Stato di diritto 2020 e 2021. Le corti costituzionali continuano a
svolgere un ruolo chiave nel sistema

di
bilanciamento dei poteri, per esempio nel controllo delle misure di emergenza e
in altri ambiti, come quello elettorale.

In
alcuni Stati membri è stato rafforzato lo status delle istituzioni per i
diritti umani, dei difensori civici e di

altre
autorità indipendenti. Nella maggior parte degli Stati membri il contesto è
favorevole alla società civile.

Tuttavia
in alcuni Stati membri manca ancora un quadro formale per la consultazione dei
portatori di interessi, il

che
desta preoccupazione, e le organizzazioni della società civile continuano a
doversi confrontare con problemi di

finanziamento,
narrazioni ostili e restrizioni al loro spazio operativo. Per la prima volta la
relazione si occupa anche

dell'esecuzione
da parte degli Stati membri delle sentenze della Corte europea dei diritti
dell'uomo. Altra questione

affrontata
è la reazione dei sistemi di bilanciamento dei poteri degli Stati membri
all'uso di spyware. Sebbene sia

collegato
alla sicurezza nazionale, l'uso di tali strumenti dovrebbe essere soggetto a un
sistema di pesi e contrappesi

nazionali.
In risposta a queste problematiche, la Commissione ha formulato raccomandazioni
relative ad esempio

al
coinvolgimento dei portatori di interessi nel processo legislativo, alla
creazione e al funzionamento delle

istituzioni
nazionali accreditate per i diritti umani e alla definizione di un quadro
operativo aperto per la società civile.

Prossime tappe

La
Commissione invita ora il Parlamento europeo e il Consiglio a proseguire i
dibattiti generali e specifici per paese

sulla
base della relazione. Esorta anche i parlamenti nazionali e gli altri attori
chiave, compresa la società civile, a

portare
avanti il dialogo sullo Stato di diritto a livello nazionale. Infine la
Commissione invita gli Stati membri ad

affrontare
le sfide individuate nella relazione ed è pronta ad assisterli negli sforzi in
tal senso, anche per attuare le

raccomandazioni.

Contesto

Lo Stato
di diritto è fondamentale per tutti i cittadini e le imprese dell'UE in quanto
tutela i diritti e i valori fondamentali,

assicura
l'applicazione del diritto dell'UE e sostiene un contesto imprenditoriale
favorevole agli investimenti. È

uno
dei valori fondamentali su cui si fonda l'UE.

La
relazione annuale sullo Stato di diritto è il risultato di un intenso dialogo
con le autorità nazionali e i portatori di

interessi
e prende in esame tutti gli Stati membri in modo obiettivo e imparziale,
passando al vaglio le medesime

questioni.
La valutazione qualitativa effettuata dalla Commissione si concentra sugli
sviluppi significativi intervenuti

a
partire dall'adozione della seconda relazione annuale sullo Stato di diritto,
nel luglio 2021, e garantisce un approccio

coerente
mediante l'applicazione della stessa metodologia a tutti gli Stati membri, pur
in maniera proporzionata

agli
sviluppi. La valutazione contenuta nei capitoli sui singoli paesi è stata
preparata attenendosi all'ambito di

applicazione
e alla metodologia aggiornati a seguito delle discussioni con gli Stati membri.

La
relazione costituisce il fulcro del meccanismo europeo per lo Stato di diritto,
un ciclo annuale inteso a promuovere

lo
Stato di diritto e prevenire l'insorgere o l'aggravarsi di problemi. Il
meccanismo ha un ruolo preventivo, è

distinto
dagli altri strumenti dell'UE in materia di Stato di diritto e non sostituisce,
bensì integra i meccanismi basati

sul
trattato di cui dispone l'UE per reagire a problemi più gravi attinenti allo
Stato di diritto negli Stati membri. Tali

strumenti
comprendono le procedure di infrazione e la procedura per proteggere i valori
fondanti dell'Unione ai

sensi
dell'articolo 7 del trattato sull'Unione europea.

Con la
terza edizione della relazione la Commissione compie un altro passo avanti sul
fronte degli investimenti a

favore
dello Stato di diritto, formulando raccomandazioni specifiche per ciascuno
Stato membro. Le raccomandazioni

sono
state elaborate sulla base delle valutazioni contenute nei capitoli sui singoli
paesi e del dialogo con gli

Stati
membri e rispettano appieno il principio della parità di trattamento. Nel
formularle la Commissione ha prestato

particolare
attenzione a che rimanessero mirate e ancorate alle norme europee, sempre tenendo
conto degli assetti

giuridici
nazionali. Sono inoltre garantite la coerenza e la sinergia con altri processi,
come quelli del semestre

europeo,
del meccanismo di condizionalità di bilancio e del dispositivo per la ripresa e
la resilienza. Le edizioni

successive
della relazione sullo Stato di diritto esamineranno il seguito dato alle
raccomandazioni. Le raccomandazioni

dovrebbero
essere lette insieme alle valutazioni contenute nei capitoli sui singoli paesi,
che approfondiscono

problematiche
particolari e sono intese a guidare gli Stati membri nell'adozione di misure al
riguardo.

Le
sfide in termini di libertà e pluralismo dei media individuate nelle precedenti
relazioni sullo Stato di diritto hanno

offerto
lo spunto per diverse iniziative recenti dell'UE, tra cui una raccomandazione
sulla sicurezza dei giornalisti e

una
serie di misure contro le azioni legali abusive tese a bloccare la
partecipazione pubblica. Attualmente la Commissione

sta
preparando una proposta di normativa europea sulla libertà dei media.

https://italy.representation.ec.europa.eu/notizie-ed-eventi/notizie/relazione-sullo-stato-di-diritto...

formula-raccomandazioni-specifiche-gli-stati-2022-07-13_it

(Rappresentanza
in Italia Commissione Europea



fonte:ANNO XXIV N. 29/22 20/07/2022

 
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