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Nuove norme della Commissione per l'economia dei dati generati nell'UE in tutti i settori economici e il loro utilizzo.

Nuove norme della Commissione per l'economia dei dati generati nell'UE in tutti i settori economici e il loro utilizzo.

Legge sui dati: la Commissione
propone misure per un'economia dei dati equa e innovativa La Commissione
propone nuove norme che disciplinano chi può accedere ai dati generati nell'UE
in tutti i settori economici e utilizzarli. La legge sui dati garantirà equità
nell'ambiente digitale, stimolerà un mercato dei dati competitivo, creerà
opportunità per l'innovazione basata sui dati e renderà i dati più accessibili
per tutti. Porterà a servizi nuovi e innovativi e a prezzi più competitivi per
i servizi post-vendita e le riparazioni di oggetti connessi. Si tratta
dell'ultimo elemento costitutivo orizzontale della strategia per i dati della
Commissione e svolgerà un ruolo chiave nella trasformazione digitale, in linea
con gli obiettivi digitali per il 2030. Margrethe Vestager, Vicepresidente
esecutiva per Un'Europa pronta per l'era digitale, ha dichiarato:
"Vogliamo dare ai consumatori e alle imprese un controllo ancora maggiore
su ciò che può essere fatto con i loro dati, chiarendo chi può accedere ai dati
e a quali condizioni. È un principio digitale fondamentale che contribuirà a
creare un'economia basata sui dati solida ed equa e guiderà la trasformazione
digitale entro il 2030." Thierry Breton, Commissario per il Mercato
interno, ha aggiunto: "Oggi compiamo un passo importante al fine di
sbloccare una grande quantità di dati industriali in Europa, a vantaggio delle
imprese, dei consumatori, dei servizi pubblici e della società nel suo
complesso. Finora è stata utilizzata solo una piccola parte dei dati
industriali e il potenziale di crescita e innovazione è enorme. La legge sui
dati garantirà che i dati industriali siano condivisi, conservati e trattati
nel pieno rispetto delle norme europee. Costituirà la pietra angolare di
un'economia digitale europea forte, innovativa e sovrana." I dati sono un
bene non rivale, allo stesso modo dell'illuminazione stradale o di una vista
panoramica: molte persone possono accedervi contemporaneamente e possono essere
consumati ripetutamente senza che ciò incida sulla loro qualità o ne esaurisca
la disponibilità. Il volume dei dati è in costante crescita: se nel 2018 sono
stati generati 33 zettabyte, per il 2025 sono previsti 175 zettabyte. Si tratta
di un potenziale non sfruttato, l'80 % dei dati industriali non viene mai
utilizzato. La legge sui dati affronta le questioni giuridiche, economiche e
tecniche che portano al sottoutilizzo dei dati. Le nuove norme metteranno una
maggiore quantità di dati a diposizione per il riutilizzo e dovrebbero creare
270 miliardi di € di PIL aggiuntivo entro il 2028. La proposta di legge sui
dati comprende: misure volte a consentire agli utenti di dispositivi connessi
di avere accesso ai dati da essi generati, che sono spesso raccolti
esclusivamente dai fabbricanti, e di condividere tali dati con terzi per
fornire servizi post-vendita o altri servizi innovativi basati sui dati. La
proposta mantiene gli incentivi destinati ai fabbricanti affinché continuino a
investire nella produzione di dati di alta qualità, coprendo i costi collegati
al trasferimento ed escludendo l'uso di dati condivisi in concorrenza diretta
con il loro prodotto; misure volte a riequilibrare il potere negoziale delle
PMI prevenendo l'abuso di squilibri contrattuali nei contratti di condivisione
dei dati. La legge sui dati proteggerà le PMI dalle clausole contrattuali
abusive imposte dalla parte con una posizione contrattuale significativamente
più forte. La Commissione definirà inoltre un modello di clausole contrattuali
per aiutare tali imprese a elaborare e negoziare contratti equi di condivisione
dei dati; mezzi che consentono agli enti pubblici di accedere ai dati in
possesso del settore privato e di utilizzarli quando sono necessari per
circostanze eccezionali, in particolare in caso di emergenza pubblica, come
inondazioni e incendi boschivi, o di attuare un mandato giuridico se i dati non
sono altrimenti disponibili. Le informazioni derivanti dai dati sono necessarie
per una risposta rapida e sicura e riducono nel contempo al minimo l'onere per
le imprese; nuove norme che consentano ai clienti di cambiare efficacemente
fornitore di servizi di trattamento dei dati sul cloud e che introducano
garanzie contro il trasferimento illecito di dati. La legge sui dati rivede
inoltre alcuni aspetti della direttiva sulle banche dati, elaborata negli anni
'90 per proteggere gli investimenti nella presentazione strutturata dei dati.
In particolare chiarisce che le banche dati che contengono dati provenienti da
dispositivi e oggetti dell'internet delle cose (IoT) non dovrebbero essere
soggetti a una tutela giuridica distinta. Ciò garantirà che sia possibile
accedervi e utilizzarli. I consumatori e le imprese potranno accedere ai dati
del loro dispositivo e utilizzarli per servizi post[1]vendita
e a valore aggiunto, come la manutenzione predittiva. Disponendo di maggiori
informazioni, i consumatori e gli utenti, quali agricoltori, compagnie aeree o
imprese di costruzione, saranno in grado di adottare decisioni migliori, ad
esempio l'acquisto di prodotti e servizi di qualità superiore o più
sostenibili, contribuendo agli obiettivi del Green Deal. Gli operatori
commerciali e industriali avranno a disposizione più dati e beneficeranno di un
mercato dei dati competitivo. I fornitori di servizi post[1]vendita potranno offrire
servizi più personalizzati e competere su un piano di parità con servizi
comparabili offerti dai fabbricanti, mentre i dati potranno essere combinati
anche per sviluppare servizi digitali completamente nuovi. A sostegno della
strategia europea per i dati, la Commissione ha 10 pubblicato anche una
panoramica degli spazi comuni europei di dati che sono in fase di sviluppo in
vari settori e ambiti. Contesto In seguito all'atto sulla governance dei dati,
questa proposta è la seconda delle principali iniziative legislative scaturite
dalla strategia europea per i dati del febbraio 2020, che mira a far acquisire
all'UE una posizione di leadership nella nostra società basata sui dati.
L'insieme di queste iniziative sbloccherà il potenziale economico e sociale dei
dati e delle tecnologie in linea con le norme e i valori dell'UE. Esse
creeranno un mercato unico per consentire la libera circolazione dei dati
all'interno dell'UE e tra i vari settori, a vantaggio delle imprese, dei
ricercatori, delle pubbliche amministrazioni e della società in generale.
L'atto sulla governance dei dati, presentato nel novembre 2020 e approvato dai
colegislatori nel novembre 2021, crea i processi e le strutture volti a
facilitare la condivisione dei dati da parte delle imprese, dei cittadini e del
settore pubblico, mentre la legge sui dati chiarisce chi può creare valore dai
dati e a quali condizioni. Una consultazione pubblica aperta sulla legge sui
dati si è svolta tra il 3 giugno e il 3 settembre 2021 e ha raccolto pareri
sulle misure finalizzate a creare equità nella condivisione dei dati e valore
per i consumatori e le imprese. I risultati sono stati pubblicati il 6 dicembre
2021.



(Fonte: Commissione Europea)

 
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