Questa sessione intende essere un approfondimento tematico di quello che l'UE sta mettendo in campo per fronteggiare l'emergenza COVID19.
Qui sono riportate le strategie e le iniziative più importanti.
Abbiamo iniziato ad inserire le informazioni a partire dal 12 marzo e la sessione è in continuo aggiornamento.
Le nostre fonti sono istituzionali ed attendibili.
Infatti noi facciamo riferimento all' apposita sezione, che la Commissione europea ha creato all'interno del proprio sito dedicata proprio all'emergenza #COVID2019. Essa è consultabile a questo link: https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/health/coronavirus-response_it.
CONTESTO
La Commissione europea sta coordinando una risposta comune europea alla pandemia di COVID-19 agendo in modo da rafforzare i settori della sanità pubblica e attenuare l'impatto socioeconomico nell'Unione europea. La Presidente von der Leyen ha istituito un team di risposta al coronavirus a livello politico per coordinare la risposta alla pandemia. Dopo una prima fase di incertezza, ora, in tutta l'Unione europea, i Paesi si sono organizzati per offrire forme di sostegno ai loro vicini e viene fornita assistenza ai più bisognosi: si effettuano donazioni di dispositivi di protezione come le mascherine, si prestano cure oltrefrontiera a pazienti malati e si riportano a casa i cittadini rimasti isolati altrove.
La Commissione europea ha risposto in maniera molto più veloce rispetto alla crisi del 2008, sia dal punto di vista economico che sanitario, tenendo conto che:
1) i tempi entro cui vengono adottate le decisioni sono, di solito, più lunghi
2) la sanità non costituisce competenza esclusiva dell'UE. E' rimasta invece in capo agli Stati e l'Ue interviene quando il suo intervento ha una efficacia migliore rispetto a quella dei singoli stati.
Sono state prese numerose decisioni:
intanto, dal punto di vista economico, è stata introdotta una clausola in base alla quale gli stati possono violare il tetto del 3% fissato nel patto di stabiltà;
poi sono state sospese le regole per gli aiuti di Stato. Con queste due misure, ogni nazione colpita da Covid19 può intervenire liberamente in aiuto ai cittadini e alle imprese.
L'attivià delle istituzioni europee ha interessato essenzialemente i seguenti
SETTORI DI INTERVENTO,
Li trovate elencati di seguito con il link diretto alla pagina per un collegamento veloce alle varie sezioni.
SALUTE PUBBLICA
https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/health/coronavirus-response/public-health_it
VIAGGI E TRASPORTI
https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/health/coronavirus-response/travel-and-transportation_it
RICERCA E INNOVAZIONE
https://ec.europa.eu/info/research-and-innovation/research-area/health-research-and-innovation/coronavirus-research_it
ECONOMIA
https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/health/coronavirus-response/economy_it
GESTIONE DELLA CRISI E SOLIDARIETA'
https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/health/coronavirus-response/crisis-management-and-solidarity_it
ISTRUZIONE
https://ec.europa.eu/education/resources-and-tools/coronavirus-online-learning-resources_it
Altra attività posta in campo dall'UE è la LOTTA ALLA DISINFORMAZIONE.
Oltre alle azioni in sei campi specifici, l'Ue si è mobilitata per contrastare la disinformazione che sta caretterizzando anche questa pandemia.
Sempre all'interno della pagina della Commissione dedicata al COVID2019 è stata realizzata una ulteriore sezione dedicata proprio alla lotta alla disinformazione.
https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/health/coronavirus-response/fighting-disinformation_it
Segnaliamo inoltre quest'altro sito, un database che al momento contiene più di 8000 casi di disinformazione http://euvdsisinfo.eu/
Adottate misure per rendere i sistemi sanitari dell'UE più preparati a eventuali nuovi focolai di #coronavirus.
Alcune delle azioni a sostegno delle autorità sanitarie dell'UE:
📌 test e tracciamento dei contatti
📌 fornitura di dispositivi medici e di protezione
📌 capacità di reazione del sistema sanitario
📌 sostegno ai gruppi vulnerabili
Una vigilanza continua e una risposta coordinata sono essenziali per poter evitare futuri confinamenti https://europa.eu/!Fg87XT
#UnitedAgainstCoronavirus #StrongerTogether
Sempre in tema di riapertura dei confini europei e rilancio del turismo, la Commissione Europea il 15 giugno ha lanciato il progetto Re-open Eu, una mappa interattiva che dà accesso alle informazioni necessarie per pianificare con serenità viaggi e vacanze in Europa nel periodo post-Covid.
L'Unione europea ha annunciato l'intenzione di allentare il divieto ai viaggi non essenziali nel Vecchio continente. E stato un percorso a tappe che è iniziato con l'invito ai Paesi Schengen di revocare i controlli alle frontiere interne entro il 15 giugno. Restrizioni temporanee per i viaggi non essenziali potranno essere applicate fino al 30 giugno, sulla base di principi e criteri oggettivi, quali la situazione sanitaria a la capacità di applicare misure di contenimento.
Sempre in tema di riapertura dei confini europei e rilancio del turismo, la Commissione Europea il 15 giugno ha lanciato il progetto Re-open Eu, una mappa interattiva che dà accesso alle informazioni necessarie per pianificare con serenità viaggi e vacanze in Europa nel periodo post-Covid.
Il programma di ricerca dell'UE Orizzonte 2020 sta finanziando 18 progetti di ricerca e 151 squadre di ricerca in Europa per aiutare a trovare rapidamente un vaccino contro COVID-19. L'obiettivo è migliorare diagnosi, prontezza della risposta, gestione clinica e trattamento.
Puoi approfondire leggendo questa sezione le altre azioni che l''Ue ha messo in campo e sta attuando per contrastare l'emergenza COVID2019.
Puoi consultare anche l'interessante cronologia delle azioni UE a cura del Parlamento europeo.
La Commissione europea ha presentato il 27 maggio, al Parlamento europeo, una proposta rinnovata di prossimo bilancio a lungo termine dell'UE e sull'aggiornamento del programma di lavoro della Commissione per il 2020. Questo pacchetto concreta la seconda parte del mandato presentando un piano globale per la ripresa che deve essere
✔️sostenibile
✔️uniforme
✔️inclusiva
✔️equa
Il nostro nuovo strumento di recupero, #NextGenerationEU, si concentrerà su 3 pilastri:
1 ➥ Sostenere i paesi dell'UE con investimenti e riforme;
2 ➥ inizia l'economia dell'UE incentivando gli investimenti privati;
3 ➥ Affrontare le lezioni della crisi di coronavirus, con un nuovo programma sanitario, rafforzando il nostro meccanismo di protezione civile e finanziamenti per la ricerca vitale.
L' UE di prossima generazione sarà incorporata entro un budget #UE rinnovato a lungo termine per il 2021-2027 di 1.85 miliardi di euro.
Per approfondire vai nella sezione relativa a NextgenerationEu che trovi nella home di questo sito e leggi anche 👉 europa.eu/!qU43HX #EUBudget #StrongerTogether
Poiché l'attuale crisi della Covid-19 sta tenendo la maggior parte degli studenti del mondo fuori dalla scuola e dalle università e confinati nelle loro case, l'Unione europea incoraggia i giovani sia degli Stati membri che dei paesi partner a trovare modi creativi per continuare a coltivare il proprio io interiore. Trovare finestre virtuali per accedere a contenuti culturali diversificati potrebbe permettere loro di approfittare di questa difficile situazione per promuovere un senso di cittadinanza globale, di solidarietà e sviluppare l'interesse ad aprirsi verso il resto della società e a scoprire nuovi mondi e culture anche da casa propria.Per questo motivo è stata avviata dalla Commissione Europea un'iniziativa di comunicazione denominata "Meet the Neighbours of the Neighbours during COVID-19 time" attraverso il progetto "Support to EUROPEAN FILM FESTIVALS", in collaborazione con la Cineteca di Bologna e il premio LUX del Parlamento Europeo.L'iniziativa vuole consentire a studenti e giovani provenienti dall'Africa e dal Mediterraneo di accedere gratuitamente - attraverso la piattaforma streaming FestivalScope.org - a un'offerta selezionata di film di alta qualità provenienti dall'Europa. Allo stesso tempo, gli studenti e i giovani europei avranno la possibilità di accedere ai film degli autori provenienti dall'Africa e dal Mediterraneo sulla stessa piattaforma.L'iniziativa è stata lanciata il 9 maggio e durerà fino al 4 giugno 2020. Vai al sito
https://www.festivalscope.com/all/festival/euffestival-online-film-festival/2020
Nel dettaglio, i finanziamenti possono essere concessi:
per sostenere ricerca e sviluppo, nel settore dei medicinali
antivirali relativi al coronavirus, supporto che gli Stati potranno fornire a
mezzo di finanziamenti, vantaggi fiscali, o altre misure idonee. Viene posto
l'accento sulla cooperazione fra gli Stati membri, prevedendo uno speciale bonus
per i progetti di cooperazione cross-border, novità che sottolinea la necessità
di una soluzione comune condivisa;
per incentivare la costruzione e il potenziamento di
strutture di collaudo e investimenti in medicinali, trattamenti, dispositivi e
apparecchiature mediche, inclusi ventilatori e indumenti protettivi, nonché
strumenti diagnostici. Viene rinnovato l'interesse sulla cooperazione fra Stati
- con il meccanismo del bonus - ma anche sulla velocità: chi entro due messi
dalla ricezione dell'aiuto di stato dimostra di avere raggiunto un esito avrà
diritto a un ulteriore bonus; un supporto aggiuntivo alla produzione di prodotti per far
fronte alla pandemia.
Gli Stati membri potranno concedere aiuti sotto forma di
sovvenzioni dirette, agevolazioni fiscali, anticipi rimborsabili e garanzie a
copertura di perdite per sostenere investimenti che consentano di produrre rapidamente
prodotti connessi al coronavirus;
un supporto mirato alla liquidità in forma di deferimento
sui pagamenti di imposta e/o di sospensione dei regimi contributivi.
L'ampliamento del Temporary Framework prevede, inoltre,
anche misure specifiche per allentare i vincoli di liquidità alle aziende e
salvare posti di lavoro nei settori maggiormente colpiti dalla crisi.
Gli Stati
membri sono autorizzati a: 1) emettere finanziamenti a tasso zero;
2) rilasciare garanzie su finanziamenti relativi al 100% del
rischio;
3) fornire capitale fino a un valore nominale di 800 mila euro
per società.
Tutto ciò può essere associato al cosiddetto aiuto "de
minimis", per portare l'aiuto per impresa fino a un milione di euro, e con
altre tipologie di aiuti. "
Le nuove regole saranno in vigore fino alla fine di dicembre
2020, ma potrebbero essere prorogate se necessario.
Dopo quelle consegnate all'Italia la settimana scorsa, altre partite di mascherine protettive FFP2 saranno distribuite questo fine settimana a Spagna, Italia e Croazia attraverso rescEU, la prima riserva comune europea di attrezzature mediche della storia, costituita il mese scorso per aiutare i paesi confrontati all'emergenza del coronavirus.
"Abbiamo lavorato giorno e notte per costituire la riserva di attrezzature mediche di rescEU, riuscendo già a radunare una scorta di mascherine. Spagna, Italia e Croazia saranno i primi paesi a ricevere attrezzature, ma altre consegne seguiranno. Ringrazio la Romania e la Germania per essersi proposte come primi Stati membri a ospitare le attrezzature di rescEU.", ha dichiarato Janez Lenarčič, Commissario per la Gestione delle crisi.
L'aiuto odierno viene ad aggiungersi alle équipe mediche dell'UE, alle mascherine e ai disinfettanti già mobilitati tramite il meccanismo unionale di protezione civile e agli aiuti offerti bilateralmente dagli Stati membri.In quanto primi Stati membri a ospitare la riserva di rescEU, Romania e Germania sono responsabili dell'acquisto delle attrezzature, mentre la Commissione copre al 100 % i costi, ad esempio dei dispositivi di protezione individuale.Con queste prime partite sono già arrivate in Italia, Spagna e Croazia 330 000 mascherine, e altre consegne seguiranno.
Contesto
Come funziona la riserva di capacità rescEU
Spetta al Centro di coordinamento della risposta alle emergenze gestire la distribuzione delle attrezzature per garantire che siano inviate là dove sono più necessarie. In questo caso, la Spagna, l'Italia e la Croazia sono state selezionate in base alle necessità espresse nelle richieste di assistenza presentate nell'ambito del meccanismo di protezione civile dell'Unione europea.La capacità medica strategica è una delle componenti della più ampia riserva di rescEU, che comprende anche, ad esempio, mezzi aerei antincendio e capacità di evacuazione medica. La riserva di rescEU costituisce per il meccanismo unionale di protezione civile il bacino cui attingere in ultima istanza per rispondere a qualsiasi tipo di catastrofe naturale o provocata dall'uomo. Partecipano al meccanismo unionale di protezione civile gli Stati membri dell'UE, il Regno Unito (nel periodo di transizione), l'Islanda, la Norvegia, la Serbia, la Macedonia del Nord, il Montenegro e la Turchia.
Per ulteriori informazioni
Scheda informativa - Meccanismo di protezione civile dell'UE
Coronavirus: consegnate mascherine rescEU a Spagna, Italia, Croazia
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fonte: Commissione europea
Come garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori quando rientreranno nel luogo di lavoro?
Per rispondere a questa domanda, oggi l'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) ha pubblicato
orientamenti per il rientro al lavoro.
Il Commissario europeo per il Lavoro e i diritti sociali, Nicolas Schmit, ha dichiarato: "Oggi più che mai
è evidente che proteggere e promuovere la sicurezza e la salute sul lavoro è estremamente importante
per i lavoratori, le imprese, i sistemi di protezione sociale e la società nel suo complesso. Questi
orientamenti forniscono risposte alle domande pratiche dei datori di lavoro, ad esempio come ridurre al
minimo l'esposizione al coronavirus sul luogo di lavoro, come aggiornare la valutazione dei rischi e
come assistere i lavoratori che sono stati malati. Gli orientamenti aiuteranno i datori di lavoro e le
imprese a gestire il rientro al lavoro e a fornire consigli pratici al personale."
Per la Commissione è estremamente importante garantire che i lavoratori possano rientrare in un luogo
di lavoro sano e sicuro. Gli orientamenti pubblicati oggi rappresentano quindi un contributo
fondamentale dell'UE in questo periodo importante, e contengono inoltre link a informazioni nazionali
relative a settori e occupazioni specifici. Gli orientamenti riguardano diversi ambiti:
- valutazione dei rischi e misure adeguate
- coinvolgimento dei lavoratori
- assistenza ai lavoratori che sono stati malati
- pianificazione e apprendimento per il futuro
- restare informati
- informazioni per i settori e le occupazioni
Gli orientamenti elaborati dall'EU-OSHA in collaborazione con la Commissione europea hanno inoltre
potuto contare sui contributi del comitato consultivo tripartito per la sicurezza e la salute sul luogo di
lavoro e del comitato degli alti responsabili degli ispettorati del lavoro. Il documento sarà aggiornato
periodicamente con informazioni attendibili in funzione dell'evolversi della situazione.
fonte: Commissione europea
#emergenzaCOVID2019 Cosa è successo ieri #23aprile?? Cosa ha deciso il #Consiglio europeo? Proviamo a sintetizzare.
Nel #consiglioeuropeo che ha preceduto Pasqua eravamo rimasti che gli Stati membri avevano trovato un accordo i massima su #BEI- #SURE- #MES ed avevano introdotto la discussione sul #Recoveryfund.
Ieri i 27 leader Ue hanno approvato il pacchetto di aiuti da 540 miliardi di euro: Bei-Sure-Mes che saranno operativi dal 1 giugno e che ora dovranno essere dettagliati dal punto di vista operativo. Inoltre sono stati concordi sulla necessità, urgente, del Recovery fund che consiste in un fondo con il compito di emettere delle apposite obbligazioni, i "recovery bond", garantite dal bilancio Ue, tramite le quali il fondo stesso si finanzierà. Ieri è stato dato mandato alla #Commissioneeuropea di elaborare e di inviare ai leader, in due settimane (probabilmente entro il 6 maggio) una proposta dettagliata in cui spiega come intende collegare i recovery bond con il bilancio pluriennale europeo e che tipi di obbligazioni europee saranno emessi.
La proposta della Commissione prevederebbe di rendere il bilancio dell'UE più consistente tramite un maggiore gettito da parte degli Stati membri che verseranno non più l'attuale 1% del proprio PIL ma il 2%. In questo modo ci sarebbe un incremento di denaro tale che si potrebbero emettere maggiori garanzie necessarie ad emettere i recovery bond. Si verrebbero quindi a generare molte risorse economiche che verrebbero reintrodotte nel bilancio UE per raggiungere gli obiettivi previsti dal'UE e contrastare l'emergenza. Questa è una novità importante.
Su cosa sono divisi gli Stati? Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Grecia chiedono che il recovery fund si basi sui fondi del bilancio comunitario ed emetta delle obbligazioni fino a 1,5 trilioni di euro. La Commissione Ue poi dovrebbe dare questi soldi agli Stati membri tramite grant ovvero delle sovvenzioni a fondo perduto che non saranno mai restituiti in sé, ma solo pagando gli interessi (meccanismo del debito perpetuo). E chiedono che si trovi il modo di anticipare questi soldi il prima possibile con una soluzione ponte per evitare che arrivino troppo tardi. Invece Austria, Svezia, Finlandia e Paesi bassi si oppongono perché vogliono che il recovery fund dia in prestito questi soldi e non a fondo perduto o con il meccanismo del "debito perpetuto".
L' ambasciatore tedesco Elbling intervistato da Die Welt. La traduzione del testo su Affariinternazionali.it a questo link: https://www.affarinternazionali.it/2020/04/elbling-la-germania-litalia-e-la-pandemia/
L'Unione europea ha mandato in soffitta il patto di stabilità, aprendo la strada al ricorso all' indebitamento oltre i rigidi parametri e vincoli finora imposti. Il passo successivo dovrebbe essere l'opzione eurobond o coronabond, ossia un modo di mettere in comune il debito di fronte a un rischio comune. È una proposta, nelle sue varie forme, sostenuta da numerosissimi economisti di tutti gli orientamenti e di tutta Europa; è stata avanzata da 9 paesi dell'area dell'euro e bocciata invece decisamente dai governi dei paesi del nord.
Dunque anche se è la più ragionevole, l'opzione dei "coronabond" appare poco probabile, e comunque i tempi della mediazione politica e della eventuale messa in atto rischiano di essere assai lunghi. Altri schemi - come quello proposto per esempio da Giavazzi e Tabellini - propongono titoli che scadono in tempi lunghissimi o anche mai, emessi da ciascuno stato membro ma garantiti dalla capacità fiscale congiunta dell'eurozona, con un rating comune sostenuto dalla Banca centrale europea (Bce). La loro filosofia è la stessa delle proposte di eurobond, ossia quella di una condivisione del rischio, e dunque potrebbero incontrare gli stessi ostacoli politici.
Rimaniamo dunque con le misure ufficiali uscite dall'ultimo incontro dei ministri finanziari dell'Eurogruppo, che dovranno essere discusse nel prossimo incontro dei capi di stato: buone o cattive che siano, sono comunque insufficienti: 540 miliardi per tutta l'area euro, di cui l'Italia potrebbe averne circa 83 (al netto della garanzia che dovrebbe versare per il fondo contro la disoccupazione), nel caso in cui accettasse di utilizzare i fondi messi a disposizione con il Mes, il meccanismo salva stati. Anche se a condizionalità ridotta, si tratta comunque di prestiti, che andranno prima o poi restituiti. La disponibilità di questi fondi poi non è immediata. Il Sure, la cassa integrazione europea, per esempio, deve essere approvato da ciascun parlamento, e l'ammontare complessivo è condizionato al conferimento volontario da parte di ciascun paese al fondo di garanzia (per l'Italia circa 5 miliardi). Sarebbe certamente auspicabile che il Consiglio europeo mostrasse più coraggio sui recovery bonds, destinati a finanziare un piano straordinario di ricostruzione europea. Tuttavia, come si legge nel comunicato dell'Eurogruppo, anche questo strumento, su cui pende comunque l'ostilità dei paesi del nord, dovrebbe essere "temporaneo, mirato e commisurato ai costi straordinari della crisi". Le dimensioni e le modalità di raccolta dei capitali inoltre sono ancora da definire.
Tutto questo significa che i paesi dovranno finanziare l'intervento pubblico con fondi nazionali ricorrendo a prestiti sui mercati. La Germania ha già mobilitato oltre 1200 miliardi di euro fra sussidi e garanzie di credito, la Francia 400 miliardi, per non parlare degli Stati Uniti, dove la FED ha mobilitato 2.300 miliardi di dollari. In Italia il decreto "Cura Italia" ha previsto 25 miliardi di euro, e se ne prevedono altri 60 con il secondo decreto di aprile. È facile prevedere come la diversa capacità di fuoco consentita dalle finanze dei singoli paesi aumenterà ulteriormente la divergenza fra le economie, già molto accresciuta dalla crisi finanziaria e reale successiva al 2008.
Un aiuto importante potrà venire dalla Bce che ha previsto una notevole immissione di liquidità, circa 1100 miliardi nel corso del 2020 sotto forma di acquisto di titoli, prolungando il quantitative easing inaugurato da Draghi per salvare l'euro. In seguito alla pandemia, la Bce ha inoltre introdotto alcune deviazioni importanti dalle regole. Finora infatti la Bce avrebbe dovuto acquistare titoli di tutti i paesi (italiani, tedeschi, olandesi, ecc.) in proporzione alla quota di ciascuno nel capitale della Bce. In base alla quota capitale dell'Italia (13,8%), i 1100 miliardi dovrebbero corrispondere all'acquisto di titoli italiani (per la maggior parte titoli di stato) per circa 150 miliardi (cui si aggiunge il rinnovo dei titoli in scadenza già in possesso della Bce pari a circa 300 miliardi). Deviando seppure temporaneamente dal rispetto della quota capitale, nelle prime settimane del programma la Bce ha comprato più titoli italiani che tedeschi.Si tratta di cifre ingenti.
Tuttavia, per valutare se sono sufficienti per superare la crisi occorre tornare alla stima del nostro fabbisogno pubblico che facevamo all'inizio. Al finanziamento del maggiore deficit derivante dalla crisi da coronavirus si aggiunge il rinnovo del debito in scadenza. È impossibile fare previsioni su quanto servirà alla fine. Ma si stimava che, prima della crisi, il Tesoro avrebbe dovuto emettere circa 250 miliardi di euro: 200 per rinnovare titoli in scadenza e 50 per coprire il fabbisogno netto. L'aumento eccezionale del disavanzo richiesto per far fronte alle conseguenze sociali ed economiche del coronavirus (vedi le cifre riportate all'inizio dell'articolo), cui si devono aggiungere i titoli in scadenza - in totale: 200 miliardi per i titoli in scadenza più circa 150 miliardi per i nuovi titoli - porta a una stima complessiva di 350 miliardi da trovare sul mercato. Una somma enorme: anche accettando i fondi del Mes, il pacchetto messo in piedi dall'Ue è chiaramente insufficiente e l'aiuto della Bce previsto finora non basta. Ecco che qua interviene l'idea, di cui si parlava all'inizio, di accedere al grande risparmio privato degli italiani. Il martellante dibattito sul rischio sovrano (insieme alle perdite sui mercati finanziari) hanno determinato una preferenza per la liquidità e una fuga verso la sicurezza. Si stima che ci siano 1.400 miliardi di euro depositati presso le banche. Altri miliardi sono fuggiti all'estero, verso i bund tedeschi, come registrato dai conti Target2 (il sistema dei pagamenti interbancario). Si è corrispondentemente ridotta la percentuale di titoli di stato italiani detenuti direttamente dal pubblico italiano: dal 16% del giugno 2011 al 3% di fine 2019. I tempi dei "Bot people", quando gli italiani facevano incetta di titoli pubblici, sono ormai lontani. D'altro canto, i mercati finanziari difficilmente rappresentano un canale adatto per il risparmio tranquillo e i risparmiatori italiani sono rimasti scottati più di una volta. Questo spiega perché preferiscono i depositi bancari che danno interesse zero o addirittura i bund tedeschi che danno interessi negativi.
Dunque, da una parte abbiamo una grande quantità di risparmio privato. Dall'altra, uno Stato che ha bisogno di finanziamenti per affrontare un'emergenza eccezionale. Potrebbe essere l'occasione per cercare di fare riassumere al debito pubblico le caratteristiche di un'attività finanziaria che risponde alle esigenze di risparmio di una parte della popolazione e, contemporaneamente, incoraggiare il finanziamento di un segmento del debito pubblico mobilitando i risparmi nazionali. Questa è la via giapponese (debito pubblico detenuto da investitori nazionali), che però si fonda sul sostegno cruciale rappresentato dall'avere una sua banca centrale. Una politica, cioè, volta a far ritornare una parte dei risparmi tenuti oziosi presso le banche, per timore di perdite, verso investimenti in titoli del debito pubblico a medio lungo termine (10-15 anni), che contribuisca a finanziare il debito pubblico necessario per la ricostruzione, sperando che tra 10-15 anni la situazione sia migliore. Titoli riservati ai risparmiatori "nazionali" (famiglie e fondi pensione), separati per quanto possibile dal mercato speculativo, senza tuttavia limitarne gravemente la liquidità. Per essere attraenti, questi titoli dovrebbero garantire contro i tre rischi che hanno determinato la fuga dei risparmiatori negli ultimi anni: inflazione, ristrutturazione del debito e Italexit. Per quanto riguarda il primo rischio, esiste già l'esperienza positiva dei buoni del tesoro poliennali italiani (Btp), titoli indicizzati all'inflazione (che stanno arrivando alla scadenza ora). L'indicizzazione all'inflazione potrebbe coprire anche il rischio di uscita dall'euro (il cosiddetto rischio di denominazione), se l'uscita dall'euro, e la probabile svalutazione della moneta nazionale, dovessero portare a un aumento dell'inflazione. Per quanto riguarda la ristrutturazione del debito, potrebbe essere possibile escogitare una qualche forma per cui i possessori dei titoli sono creditori privilegiati, gli ultimi a rimetterci in caso di default. Con queste caratteristiche, potrebbero non essere necessari rendimenti elevati (ora i depositi fruttano zero interessi), né un'esenzione fiscale (come suggerito ad esempio da Tremonti), una misura a nostro parere diseducativa. Un premio sostanziale da versare a coloro che mantengono il titolo fino alla scadenza potrebbe incoraggiarne il possesso.Un discorso analogo potrebbe essere fatto per gli investimenti dei fondi pensione, che potrebbero aumentare la loro quota di titoli a più lunga scadenza (30 anni), emessi per finanziare investimenti pubblici e coperti da eventuale garanzia pubblica - allo stesso modo dei finanziamenti della Banca europea per gli investimenti (Bei) a livello europeo.
Separare il mercato speculativo dal mercato di risparmio potrebbe dare un contributo al finanziamento del debito in questa fase critica, e presentare vantaggi di lungo periodo nel rieducare le famiglie, mettendole anche al riparo dalle periodiche "tosature" a opera dei "mercati". Per concludere, gli eurobond avrebbero potuto svolgere benissimo questo duplice ruolo: non avrebbero cioè trasferito ricchezza da nord a sud, ma avrebbero consentito il finanziamento del fabbisogno pubblico per superare la crisi tutti insieme, creando al contempo un veicolo sicuro per il risparmio, del sud come del nord dell'Europa. Al momento, solo il bund (e possibilmente i titoli della Bei) beneficia di questo status, rappresentando il titolo sicuro per eccellenza. Questa, più che il vantaggio di finanziarsi a tassi negativi di cui gode la Germania, potrebbe essere la vera ragione dell'opposizione tedesca alla nascita di un titolo rivale. La Germania, rinunciando al marco, ha perso la supremazia della moneta e l'egemonia sulla politica monetaria, ma ha trovato la supremazia del bund con il potere di decidere sulla politica fiscale dell'eurozona.
Riferimenti
Giavazzi e Tabellini, Eurobond perpetui contro il Covid-19, Lavoce.info, marzo 2020
Roberta Carlini, Il compromesso europeo non è all'altezza della crisi, Internazionale, aprile 2020
fonte. Ingenere.it
Vi rimandiamo, per gli approfondimenti, alla news di oggi, sempre sul nostro sito
http://www3.provincia.campobasso.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1744
Il 9 aprile 2020 alle
ore 10.00 la Rappresentanza in Italia della Commissione europea in
collaborazione con il Centro Europe Direct Roma Innovazione ha organizzato un webinar
sulla risposta dell'UE al coronavirus. Linkqui
La Commissione europea ha proposto, il 1° aprile, SURE, la Cassa integrazione europea per fronteggiare il COVID. Qui una scheda di dettaglio, facilmente consultabile, che illustra l'iniziativa. SURE fa parte del pacchetto di 4 misure dedicate al contrasto alla crisi economica determinata dalla pandemia.
Gli amici del Punto Europa Forlì hanno organizzato per giovedì 9 aprile una diretta facebook in cui si discuterà di Europa. Noi europei siamo costretti a casa, ma l'Unione Europea continua a lavorare. ⏰ L'appuntamento con la diretta è alle ore 19!
https://www.facebook.com/393189600892145/posts/1328251050719324/?vh=e&d=n
Articolo di Steffen Klausmann - Redattore Capo di DER SPIEGEL inerente gli eurobond.
https://www.spiegel.de/international/europe/coronavirus-il-rifiuto-tedesco-degli-eurobond-e-non-solidale-gretto-e-vigliacco-a-13497692-418a-4a2b-8d4b-0fab0613bcb0?fbclid=IwAR27ZnPIRoxK4R6AerpQidhTKQsIRQbUWMqODyaVzzgX3yjjn8Ojzve2_8s
Questa è la pagina di Bild di ieri. Bild è un quotidiano che rappresenta la pancia e gli umori dell'elettorato tedesco. Qui possiamo leggere una pagina di amore e solidarietà per l'Italia. È solo un gesto, ma è l'ennesima prova di attenzione e aiuto concreto da parte di tanti paesi europei nei nostri confronti.
Sostegno europeo all'Italia da altri Paesi UE: mascherine, pazienti curati anche in terapia intensiva, medici arrivati in Italia. I numeri ad oggi:
FRANCIA ➡️1 mln mascherine 😷 e 200mila tute protettive
GERMANIA ➡️1 mln mascherine 😷 e cure per 107 pazienti italiani molti in terapia intensiva
AUSTRIA ➡️1 mln mascherine 😷
REPUBBLICA CECA ➡️10mila tute e 110mila mascherine 😷
POLONIA➡️15 medici per assistere pazienti
#COVID19 #Europa #soldarietà #facciamochiarezza #EuropeiControCOVID19
A questi paesi si è aggiunta anche la Romania pochi giorni fa.
Senza dimenticare che sono intervenuti a sostegno dlel'Italia anche la Cina e l'Albania inviando materiale sanitario e personale medico e paramedico.
L'aggiudicazione congiunta di dispositivi di protezione individuale avviata dalla Commissione
europea per far fronte alla crisi del coronavirus si è rivelata un successo.
Link all'articolo
La Commissione ha pubblicato nuove informazioni pratiche sulle modalità di
attuazione dei suoi orientamenti per la gestione delle frontiere, al fine di
salvaguardare la circolazione delle merci attraverso l'UE durante l'attuale
pandemia.
La Commissione europea ha approvato un regime italiano di aiuti di Stato pari a 50 milioni di EUR per sostenere la produzione e la fornitura di dispositivi medici, come i ventilatori, e di dispositivi di protezione individuale, come mascherine, occhiali, camici e tute di sicurezza.
Link all'articolo
Attivata la clausola UE per allentare le norme di bilancio e consentire a governi di immettere risorse nell'economia. La Presidente von der Leyen annuncia: come promesso, facciamo tutto il possibile per cittadini e imprese. Ora abbiamo le norme su aiuti di Stato più flessibili di sempre.
Per informare tutti i cittadini sulle azioni intraprese dalla Commissione e dall'Unione europea in risposta all'emergenza Coronavirus, la Commissione europea ha predisposto un sito web. Il sito, disponibile in tutte le lingue ufficiali dell'Unione europea, è costantemente aggiornato e contiene le ultime notizie, le misure adottate in campo sanitario, per la mobilità e per l'economia, le statistiche del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) nonché informazioni di carattere generale e documenti di riferimento.La versione italiana del sito è disponibile al seguente indirizzo:
https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/health/coronavirus-response_it
La
Commissione europea mette in campo tutta una serie di iniziative per
affrontare la crisi economica e sanitaria legata alla diffusione del
coronavirus. Si tratta di 10 punti che è possibile approfondire al seguente link:
https://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/priorities/risposta-ue-al-coronavirus/20200327STO76004/10-cose-che-l-ue-sta-facendo-per-affrontare-l-emergenza-coronavirus e visionando le immagini allegate.
Il prossimo round per partecipare a #DiscoverEU è stato cancellato. Al momento non sono disponibili altre informazioni, vi invitiamo a seguire la pagina web https://europa.eu/youth/discovereu_it per tutti gli aggiornamenti del caso.
Primo video messaggio della Presidente della Commissione Ursula von der Leyen dedicato all'emergenza coronavirus e all'Italia.
Qui il testo completo:
http://www.edlupt.eu/images/NewsEventi/videomessaggio_di_ursula_von_der_leyen.pdf